Deca Dreamtown Piano 2022 - Strumentale, Ambient

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Un uomo, il suo pianoforte e una città silenziata tutt'intorno

Se al tramonto guardi la città dall'alto attraverso una finestra, togli i rumori del traffico, escludi il vociare delle persone e silenzi tutto, restano solamente un labirinto di nuvole e il dreamtown skyline che potrebbe quasi riuscire a farti amare quel luogo, quel momento, quell'attimo, potrebbe quasi riuscire a insinuarti dentro una certa nostalgia quando poi te ne vai (Sunset Blue, Clouds Labyrinth, Daydream Window, Homesick Land).

E' proprio lì tra un semaforo rosso, l'automobilista nervoso e l'asfalto sfondato dal temporale nell'ansiosa frenesia della mattina, è proprio lì che si nasconde il sorriso di un passante, ti è sembrato di intravederlo, di scorgerlo, di afferrarlo tra un bengalese con le rose da vendere in braccio, un business man con una 24 ore di segreti e gli studenti alla fermata del tram (Invisible Smile, Morning Movement).

D'estate i quartieri si svuotano, i giardini tacciono e non c'è niente di più bello della sensazione di avere le strade tutte per sé, a portata di mano, e di essere in completa solitudine, certo, perché in fondo quella di sapersi sentire soli anche nel cuore della festa di Gràcia a Barcellona il 15 agosto è una dote, una qualità (Summer Solitude, Silent Gardens).

Intanto sono tre mesi che piove, i fiumi rischiano continuamente di traboccare, quasi ogni città ha un fiume insieme alla piazza centrale e alla chiesa, ma quasi nessuna ha una soluzione per le inondazioni (Rainy River): così il livello dell'acqua sale placido, piano piano, mentre noi restiamo a guardarlo finché, dai piedi in poi, cominciamo a bagnarci.

Si sente dire spesso la frase "Non ci sono più i nebbioni di una volta", all'improvviso è ottobre o novembre e la sera non riesci a vederti la punta delle scarpe, ma almeno puoi far finta di essere in una via di Manhattan invece che nelle tua provincia meccanica italiana (Evening Mist). Non è che poi nelle metropoli si stia tanto meglio, basti pensare che in metropolitana non batte mai il sole (Winter Underground).

Ci sono soltanto Federico De Caroli in arte Deca e il suo pianoforte in questo disco strumentale, Dreamtown Piano, un tassello importante e colorato nel mosaico di una carriera intensa e ricca, portata avanti da un artista che ha fatto della sperimentazione la sua personale cifra stilistica: si veda anche il suo progetto "Antimateria Psichica".

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La recensione Dreamtown Piano di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-05-26 23:23:57

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