Un ecosistema ethno-jazz, habitat per improvvisazione e biodiversità. E' musica corallina
Napoli, i Campi Flegrei, il Vesuvio, il tufo d'origine vulcanica, la terra, ciò che è diverso, tutto è fonte di energia, di colori, di sfumature, di improvvisazione totale. Per il musicista partenopeo Pietro Santangelo è un abbraccio dato a una nuova scoperta, è un bacio al futuro, è un sassofono fra le braccia, è Quanno maje.
Ciascuna nota è un seme, ogni strumento è la talea di una pianta da cui potrebbero nascere altre foglie, che non erano previste ma che sono capaci di completare la natura morta nell'acquerello di un pittore pazzo.
Sembra di vederlo l'uccellino smarrito, il Pajarito Perdido, solo per il mondo, cullato dalla voce di Ludovica Manzo e accompagnato dalla melodia di un'antica canzone napoletana.
C'è spazio poi per il deserto nel sogno esotico di uno sceneggiatore accaldato, sarà per il cambiamento climatico, sarà la sua biodiversità, sarà un miraggio di sabbia.
Echologia è un album composto da dieci tracce e realizzato dal progetto PS5 - Pietro Santangelo 5tet: un disco strumentale ethno-jazz, espressione di una ricerca artistica multiculturale, con due sassofoni come scheletro ed "echi analogici vintage usati in fase di missaggio in maniera creativa, alla maniera dei pionieri giamaicani maestri dell’arte del dubbing".
Il polistrumentista ha suonato il sassofono tenore e soprano, il pianoforte, le percussioni, ci ha messo la voce e pure i sospiri, mentre quattro compagni di viaggio hanno danzato come api serene ed eleganti su sassofoni tenore e baritono, basso elettrico, batteria, congas e percussioni afrocubane.
La band forma così un ecosistema, crea un habitat perfetto per l'improvvisazione e per una musica corallina.
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La recensione Echologia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-04-23 23:44:39
COMMENTI (1)
@FrancescoCarrubba grazie per questa splendida recensione!
Pietro