Un debutto con grande carattere, uno stile ben definito che basta a se stesso e tante storie da raccontare.
MULTIVERSO è il primo lavoro discografico da solista di Dario Naccari, artista messinese classe '84.
Si tratta di una raccolta di otto brani che vogliono raccontare le diverse facce, i diversi strati della vita, con un viaggio dentro il mondo emotivo, domande esistenziali e un amore ritrovato per il nostro territorio.
Interessante il sound che si presenta all'orecchio già con la prima traccia, Grosso Frenk, in cui troviamo una batteria molto educata, chitarre acustiche, violino e un basso deifnito e rotondo. Ci si muove insomma in un ambito folk e country caldo e accogliente.
Più lento introduce un bel graffio in bilico tra blues e rock dove il lato acustico comunque sembra prevalere. La voce in due canzoni si è già presa il suo spazio e impariamo a conoscerla e riconoscerla grazie ad un'ottima intonazione, una pronuncia delle parole molto pulita (al giorno d'oggi cosa per nulla scontata) e un'interpretazione sincera e mai sopra le righe. La canzone parla della necessità di prendersi il proprio tempo, più lento di quello che scorre fuori.
Giovani in eterno parte con un bel pianoforte suonato all'americana ed una chitarra acustica suonata in palm mute che trasmettono tonnellate di groove già prima dell'ingresso della sezione ritmica. Anche la voce graffia riscoprendosi leggermente più nasale e tagliente.
Comandante, chitarre e voce è un'idea che si muove sotto un sole cocente in un mare contromano e sembra di beccheggiare assieme alla nave, poco più di due minuti, il tempo di sentire le onde ma non di più, per non rischiare il mal di mare.
Il giorno e la notte si presenta come una ballata acustica nostalgica ma non troppo, con un testo che è una fotografia piena di sinestesie e di particolari che vengono fuori dai colori vividi dell'inquadratura.
Tirreno si muove semplice su due accordi di chitarra e una voce che cantilena piacevolmente. Una canzone d'amore, una canzone isolana, un tempo che si sdoppia tra lo scorrere e il fermarsi, a seconda del punto di vista.
Multiverso si apre con una bella chitarra elettrica che pennella insieme alla voce note e parole che prendono forma, più forme "al variare della linea temporale", dove la tavola del gioco è la vita e le sue tante, infinite facce e soluzioni.
Si chiude con Quelli che benpensano in featuring con TUSCO, chiaramente la cover della famigerata canzone di Frankie hi-nrg mc, in versione acustica, strummata, con strappi di violini e leggermente più lenta dell'originale. Onestamente un po' fuori fuoco rispetto al resto del disco ma non per questo meno piacevole da ascoltare.
In conclusione MULTIVERSO è un debutto convincente, un disco che ha un'identità ben precisa che si distacca da tutto ciò che oggi il mainstream propone e porta avanti una strada del tutto personale. L'ascolto è fluido, l'attenzione dell'ascoltatore resta sempre sopra il livello di guardia grazie ad una tracklist che comprende canzoni molto diverse tra loro e testi sempre acuti, essenziali, senza fronzoli e retorica. Un disco che potrebbe rivelarsi radio friendly nonostante il sound non allineato grazie alla durata quasi sempre sotto i quattro minuti, limite massimo per acchiappare, convincere e portare a casa l'ascoltatore.
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La recensione MULTIVERSO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-04-25 19:59:47
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