Marta LibraFidati2024 - Pop, Alternativo

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Un esordio al fulmicotone, capace di connettere le due sponde dell'Oceano Atlantico

Il panorama degli artisti emergenti in Italia è un cosa davvero strana. Quando ci si addentra in questa fittissima e imperscrutabile selva si viene travolti da un'onda anomala di giovani e ambiziosi cantanti che, volendo tutto e subito, cercano di imitare (spesso con risultati discutibili) chi sta in cima alle classifiche di vendita, mettendo a repentaglio una delle pietre d'angolo della musica: l'originalità.

Poi, dopo settimane di setaccio, a un certo punto ci si ritrova fra le mani una piccola pagliuzza d'oro, capace di distinguersi rispetto a questa massa informe di canzoni simili (se non uguali) fra loro. Un agognato ritrovamento, in grado di farti sussurrare un rassicurante "Dai, non tutto ancora è perduto!". E Fidati di Marta Libra rientra proprio all'interno di quest'ultima categoria.

Il veloce ma densissimo EP d'esordio della cantautrice originaria di Treviso sprizza infatti freschezza da ogni singola nota espressa nelle sue quattro tracce. Dieci minuti permeati da sonorità tipiche del pop angolosassone mescolate a testi capaci di guardare dritto negli occhi il cantautorato italiano, senza mai cedere ad alcun tipo di manierismo.

Un attaccamento, quello di Marta verso i grandi parolieri del nostro Paese, suggerito anche dallo spezzone di una vecchia intervista di Fabrizio De André sul rapporto tra potere e minoranze, inserito come skit all'interno di Io non dimentico, la seconda traccia del disco. Oltre a tematiche universali, come la cronica diffidenza della società verso tutto ciò che è diverso, Marta decide di mettere sul piatto della propria bilancia anche le sue esperienze di vita.

Dalla necessità di distinguersi rispetto all'omologazione imposta della nostra società (Fidati di me (No)) alla preservazione del nostro benessere dopo la fine di una relazione (Niente daie Ho scelto me), l'artista veneta ci guida attraverso il suo percorso di crescita personale in maniera schietta e con un piacevole punta di sarcasmo.

Questa riuscita altalena lirica, costantemente in bilico tra universalità e introspezione, viene trasformata in musica con sonorità super-catchy che, poggiando le proprie basi su arrangiamenti modernamente dinamici, risentono delle influenze di artiste d'oltreoceano come Beyoncé e Christina Aguilera. Un freschissimo tappeto di note sul quale si poggia la particolarissima voce di Marta, che nelle quattro tracce di questo suo primo EP danza leggera tra le cinque righe del pentagramma.

Fidati di Marta Libra è un piccolo, grande disco in perfetto equilibrio tra tradizione e modernità, in grado di guardare al mainstream senza mai cedere alla tentazione della banalità. Un ottimo esordio, capace di far crescere in chi lo ascolta aspettative altissime sul futuro di un'artista dotata di un potenziale davvero notevole.

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La recensione Fidati di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-02-18 23:30:00

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