Un tuffo nell’indie italiano anni ‘10, con una bella spruzzata di elettronica, di kazoo e di assurdo
Non c’è praticamente nessuna informazione su Ttia: spulciando la sua pagina possiamo intuire soltanto che è di Bologna (o quantomeno è di stanza lì), e che fa musica indie ed elettronica. Una rapida ricerca in più, e scopriamo che - sempre in teoria - si chiama Mattia Barbati, riuscendo così a capire perché la sua bio recita, semplicemente, “senza se e senza Ma”. Insomma, niente di davvero certo o di volutamente spiegato.
L’unica cosa certa che abbiamo è il suo singolo: Oddio, che effettivamente è un titolo calzante per un brano del genere. Un tuffo nell’indie italiano anni ‘10, con una bella spruzzata di elettronica, di kazoo e di assurdo: parte da una frase letta sul cartoncino appeso alla bustina di una tisana - di quelle che le leggi e pensi che ribalteranno il tuo modo di vedere il mondo, appena prima di buttarle nell’organico con la bustina stessa, dimenticandoti di fare la differenziata - e prosegue con una supercazzola alla ricerca di Dio, o almeno un qualcosa che possa ingannare la nostra mente, farci sentire meno soli e tirar fuori il nostro meglio. Poi, di colpo, andando avanti la voce narrante cambia - o forse è sempre la stessa? - e iniziamo ad ascoltare i ricordi di un T-Rex - ti sentivi un po’ giurassico e creasti me / il re dell’universo / il tuo capolavoro un po’ perverso: in effetti, bastava guardare la copertina del singolo per non rimanere sorpresi - dalla sua creazione al giorno in cui Dio ha deciso di spazzarlo via dalla Terra insieme ai suoi simili.
Alla fine, che siamo dinosauri o esseri umani, cerchiamo tutt* la stessa cosa: dei segnali. Qualcosa che ci faccia sentire protetti, meno abbandonati, o quantomeno osservati - in senso buono. Il brano di Ttia sembra contemporaneamente comprendere e prendere in giro questa nostra esigenza, cantando in modo buffo quanto, a volte, pur di trovare questi segnali siamo disposti a vederli ovunque - o a inventarli di sana pianta.
Seguiranno altri singoli? Un album? Anche su questo, chiaramente, nessuna informazione. Intanto, però, possiamo dire che al netto di quanto sta succedendo nel mondo di oggi, non possiamo che trovarci d’accordo con questo T-Rex: sarebbe stato meglio tenerci i dinosauri, invece di questi scemi / coi peli sui piedi.
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La recensione Oddio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-03-29 16:13:28
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