Frances and the MuteOscuraMi2023 - Stoner, Rock, Alternativo

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Un disco che traccia una strada, un solco tra generi musicali esistenti per vivere in equilibrio tra questi ed esprimersi al massimo delle proprie possibilità.

OscuraMi è il nuovo lavoro di Frances and the Mute, power duo milanese formato da Francesco Abisso e Giuseppe Vincensi.
Si tratta di una raccolta di dieci brani che si muovono in un ambito rock alternativo, quasi stoner.

Il sound è subito ben rappresentato in Catabasi ed è possente, compatto, over compresso in produzione per gonfiare e rendere aggressive le timbriche di batteria, basso, synth, chitarre e voci.

Il cammino del re, traccia che dura oltre sette minuti, si muove attorno ad una chitarra elettrica distorta ad alto tasso di gain che regala riff a ripetizione, dando alla canzone un alto grado adrenalinico.
Polvere ha un ritmo dritto e ben piantato. La voce filtrata in modo da far risaltare le frequenze medie, fa pensare un po' a sound dei Subsonica ma un po' più spettinato e "spettinante".

In bilico sembra quasi una reprise perché il suono della chitarra è lo stesso della traccia precedente, così come il tempo metronomico, ma è solo un impressione perché il pezzo a un certo punto dimezza il ritmo nel ritornello, per poi giocare a ripartire e rifermarsi. Inizia a far capolino nell'ascolto l'idea di ripetitività delle strutture, delle pause e delle reprise...occhio!
Lontano da casa è il cambio di passo che serve per resettare l'orecchio e ridestare l'attenzione. Si tratta di una ballata che cova una grande energia potenziale sottotraccia parzialmente sfogata nell'ennesima reprise finale.

Qualcosa di diverso riprende la strada interrotta nella canzone precedente, così si torna a picchiare duro sugli strumenti. Molto belle le frasi doppiate di chitarra e basso.
Nella testa tocca vette di pesantezza fin qui non ancora sperimentate, così i bpm calano per dare possibilità agli strumenti di esplodere su un groove di cemento armato.
Ritorno a Carcosa ha un sound che avvolge e sembra quasi volerti risucchiare in un vortice psichedelico, almeno finche il sound non si apre e sembra un po' riprendere la lezione musicale dei Muse.

Sguardo verso il cielo con cassa in quarti e chitarra in tiro è solo l'intro di un rock nudo e crudo. La sensazione è che nella seconda parte della tracklist ci sia stato un cambio totale di interpretazione del missaggio, molto più "metal oriented" che però perde paradossalmente in volume percepito.

Si chiude con il breve intermezzo di Anabasi, ultimo colpo di scena conturbante e misterioso.

In conclusione OscuraMi è un disco molto suonato, poco pensato per essere un disco radiofonico, troppo pensato e "pettinato" per essere un disco totalmente viscerale. Si tratta di un lavoro che vive e funziona benissimo in mezzo ai due estremi in cui comunque melodie e riff restano in mente e sono cantabili mentre, per fare un esempio, le durate sono ben oltre lo standard radiofonico dei tre minuti e mezzo. La produzione vive di una sorta di bipolarità stilistica che parte da un progetto chiaramente elettrico con l'elemento sintetico delle tastiere e dei synth che arricchiscono la gamma dei suoni e delle frequenze coperti e arriva ad un sound molto più crudo e meno trattato più consone al rock pesante o addirittura al metal.
L'ascolto risulta fluido e adrenalinico ma le strutture delle canzoni si somigliano parecchio, così ad un certo punto potresti giurare che dopo una pausa di una battuta, sul finire della canzone, ci sarà una reprise, il che toglie spontaneità e freschezza a chi vuole vivere questa esperienza d'ascolto.

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La recensione OscuraMi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-04-27 16:48:19

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