Un singolo dall'aria quasi sanremese dove si incontrano pop, rock e un testo ancora troppo piatto
Gli Almariva hanno un’idea di rock tendenzialmente pettinata ma abbastanza stratificata e complessa: il secondo singolo della band veneta infila in poco più di tre minuti arpeggi emo, una produzione elettronica sottilmente funkeggiante, bridge di pianoforte, urle ruvide, il tutto intrecciato nella trama di una canzone pop rock italiana. Lo sguardo sentimentale e nostalgico del testo, l’arrangiamento di tastiere e suoni, orchestrali, la carica melodica del ritornello, il suo ruolo di primazia nell’economia generale del pezzo, ne fanno una canzone dall’aura quasi sanremese.
Non lo diciamo certamente con tono denigratorio, ma neanche per indicare una qualche potenziale efficacia televisiva o radiofonica (che certo non dipende solo dalla musica in sé): semplicemente, per sottolineare l’impressione di un chiaro focus lirico-melodico intriso di romanticismo classico e un certo equilibrio ecumenico tra suoni provenienti dal rock, elettronica e orchestrazioni. Sotto questo aspetto, ‘Guarire in silenzio’ funziona bene, senza stupire e senza neanche annoiare, grazie ad una buona dinamica e ad un buon gioco tra i diversi momenti del brano, tutti già sentiti mille volte ma assemblati con gusto.
A trascinare l’ascolto verso il basso, invece, un testo privo di immagini e spunti emotivi nuovi rispetto a tutti i topos che circondano il tema della perdita nella canzone pop. La fattura onesta e il linguaggio sincero non bastano a svecchiare il tutto, ma sicuramente permetteranno di provare a muoversi con più personalità in futuro.
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La recensione Guarire In Silenzio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-02-29 20:38:45
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