“Sola” è una sfida a trovare dettagli nascosti in una foresta di pop moderno
Io parlo parlo parlo e nessuno ascolta
È un lamento che martella, mentre quel "parlo" si ripete come un mantra. Bastano queste poche parole per spiegare come ci si sente quando gli altri non capiscono. Penso sia questo che voleva raccontare Sbazzee nel suo nuovo singolo, Sola, realizzato con la collaborazione di Music for Change. Ma il fatto è che dietro a una voce che intona scale arabe con naturalezza e un muro di note di pianoforte c'è un brano assai più complesso.
L'accompagnamento è un intreccio di cori, una voce dinamica e svolazzante, ritmiche profonde, archi e un'aria saturata dal sound del pianoforte. Non è facile districarsi tra questa foresta che avvolge e stritola. L'armonia è piena e la voce è un sussurro che si muove tra i pochi spazi rimasti.
Lì in mezzo Sbazzee è da sola col suo "disagio", dice, immersa nelle "solite lamentele della periferia". Non le resta che parlare con se stessa, accarezzare questo disagio con il suo timbro tra pop e nu soul.
Spuntano continuamente nuovi elementi. Ogni ascolto porta qualcosa di nuovo che prima era rimasto in sordina, come la ritmica timida ma incalzante che rimane sullo sfondo per tutta la canzone. Sola è una caccia al tesoro, una sfida che provoca a ogni nuovo play.
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La recensione Sola di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-12-01 00:00:00
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