Cantautoriale classico e contemporaneità: due aspetti distinti che faticano a fondersi insieme ma che offrono comunque ottimi spunti musicali.
Nemesi è il nuovo lavoro di Mitcho, giovane artista piemontese.
Si tratta di una raccolta di sette canzoni in stile cantautoriale con sonorità a cavallo tra l'elettronica e il folk.
Si parte con pianoforte e vocoder in Distanti, una ballata delicata con un sound moderno che va subito a delineare le caratteristiche principali di questo disco e cioè la dicotomia tra un'anima cantautoriale classica e il bisogno di esprimersi con strumenti contemporanei.
Briciole inizia in semplicità con voce e chitarra, subito integrate da tastiere e batteria elettronica. C'è un certo sapore quasi nu R'n B in stile Tiziano Ferro dei primi album, con una voce che in qualche modo si avvicina timbricamente a quella dell'artista romano.
ACieloAperto ha un mood un po' più leggero dove ancora le chitarre acustiche dividono le frequenze con tastiere e drum machine. Si gioca a svuotare e riempire l'arrangiamento per dare dinamiche a un giro pop che può riportare al pop leggero degli Zero Assoluto.
La Lunga Notte mantiene ancora il suono di chitarra acustica come dominante sopra il quale la voce si distende ancora con grande agio e pathos. I testi sono sempre molto ben pesati ma non lasciano il segno, non scavano a fondo, restando sempre su aspetti superficiali, flash che non hanno seguito narrativo.
Come Lupi è un altro quadro fatto di pennellate che però non restituiscono un immagine totale. Il gioco dell'arrangiamento è ancora quello di svuotare e riempire per valorizzare i moduli arrangiativi di strofa, bridge e ritornello.
Invisibile ha un bel mood molto profondo e avvolgente grazie alla scelta dei suoni. Ritornello che con una sola parola riesce a reggere e finalmente la semplicità paga e la spontaneità della scrittura riesce a cogliere nel segno.
Si chiude con Lo Stesso Film che si distanzia dal sound del resto del disco, con un basso rotondissimo e ben presente e una chitarra che suona molto più naturale che nel resto della tracklist.
In conclusione Nemesi è un disco che nasce per essere radiofonico e lo si vede dalla durata delle tracce che lo compongono, tutte sotto i tre minuti, tranne una. Interessante la scelta di mantenere il sound semplice, senza troppi orpelli, purtroppo però puntualmente dopo il primo ritornello di ogni canzone non c'è più sviluppo arrangiativo, non c'è un cambiamento rispetto alle prime metà di ogni brano e questo si traduce in una caduta della soglia d'attenzione dell'ascoltatore che dopo un minuto di canzone tende ad andare alla canzone successiva. Questo è il punto debole di un disco che, se si dovesse valutare soltanto il lato cantautoriale classico, potrebbe essere di poco conto, ma che dovendo contestualizzare l'ascolto nel momento storico musicale odierno, diventa un muro enorme ed insormontabile. Al netto di questo aspetto, la produzione è ottima, il lavoro di balance e il mastering restituiscono un prodotto credibile, entro gli standard di produzioni ben più importanti.
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La recensione Nemesi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-20 17:03:17
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