Un bel lavoro di sound design a incorniciare una raccolta di considerazioni sul tempo e sulla possibilità di concedersi una seconda possibilità, una rinascita personale.
La Seconda Prima Volta è il nuovo lavoro di DIGIOVANNI, cantautore livornese con un grande bagaglio di esperienze live alle spalle.
Si tratta di una raccolta di dieci brani pop melodico d'autore il cui fil rouge è il tempo vissuto in tutte le sue sfaccettature e la possibilità di una rinascita proprio attraverso la musica.
Si parte con Posso Crescere, brano quasi acustico con una batteria serrata in mid time, basso, chitarre acustiche e pianoforte elettrico. La voce ben posata, si presenta subito ottimamente intelligibile e ben intonata, con un timbro leggermente nasale che diventa la sua caratteristica più riconoscibile.
Le Cose Come Sono ribadisce questo ambient sonoro molto intimo e chiuso in se. Batteria e basso suonano forse un po' troppo gonfi per il resto dell'arrangiamento, ma fanno il loro lavoro di motore pulsante. Sono ancora le chitarre acustiche a creare movimento insieme al piano elettrico e suoni saturi sintetici. Come nel brano precedente, la voce si ritaglia una strofa accompagnata soltanto dalla batteria.
Resta Ancora parte con un bell'effetto di reverse delay mischiato a suoni elettronici, su cui basso e batteria si poggiano, stavolta più leggeri e semplici. Apertura del ritornello all'italiana, con l'aggiunta degli ormai usuali pianoforte e chitarre acustiche arpeggiate. Anche qui, come nelle due canzoni precedenti si gioca con il vuoto arrangiativo, stavolta non è la batteria a sostenere la voce, ma il procedimento è lo stesso e l'effetto sorpresa però è del tutto svanito.
Jimmy è un cambio di passo, c'è dell'inquietudine nell'arrangiamento, si gioca con le dissonanze con gusto e la canzone funziona senza troppe altre trovate. La voce qui si apre, con un'equalizzazione più sbilanciata verso le frequenze più alte e una saturazione che la fa uscire fuori bene dal mix.
Lampi di Te torna a un sound ripiegato su se stesso, con una chitarra acustica in intro, sorretta da batteria e basso nella prima strofa. I tempi sono dilatati, così come il testo. La voce torna dentro il mix, ma è un effetto che non dispiace, anzi la rende più organica all'arrangiamento che è essenziale eppure completo. Il testo comunica una certa stasi, un'immobilità che si presta alla memoria, al rimpianto.
CDB inizia con degli obbligati ritmici di batteria basso e chitarra acustica, prolungati anche alla strofa. Anche i testi sono spezzati, finché non arriva il bridge, svuotato, che rilancia la seconda strofa. Il ritornello è improvviso e si differenzia dalla strofa per la continuità ritmica.
In Piedi Sopra il Mare si muove sinuosa nel suo spostare gli accenti dei testi e sembra voler continuare musicalmente il discorso del brano precedente. Anche qui il gioco principale è quello dell'alternanza di pieni e vuoti arrangiativi. Molto belle alcune scelte armoniche che creano tensione nell'ascolto.
51 con intro rumoristica è una ballata sorretta da chitarra acustica arpeggiata e poi rintuzzata da una batteria spigolosa. Anche qui si gioca con la distribuzione degli accenti, che rendono i testi traballanti e l'attenzione dell'ascoltatore alta.
Le Due Vie è un'altra canzone a basso tasso di bpm che racconta sia musicalmente che testualmente accenni di malinconia e insoddisfazione per il passato. Bello l'ambient sonoro molto sospeso eppure scuro e inquieto.
Si chiude con La Libertà di Scegliere, accenno di canzone di un minuto e mezzo due terzi del quale strumentale e quasi psichedelico. L'ultima parte cantata chiude il discorso e l'ascolto.
In conclusione La Seconda Prima Volta è un disco molto compatto, omogeneo e con un'idea di suono molto chiara e rigidamente inseguita e raggiunta. Pecca in cambi di passo, in colpi di scena che non sono mai abbastanza prepotenti per ridestare l'attenzione durante un ascolto completo dell'intera tracklist. La produzione è ottima e valorizza tutti gli strumenti con ovvio occhio di riguardo per il trattamento della voce, tipicamente pop all'italiana e dunque molto "in faccia" e dal suono chiaro, povero di basse e ben piantato sulle frequenze medio alte. L'ascolto risulta comunque fluido e piacevole, forse l'ordine delle canzoni rivela una certa ripetitività di scelte tecniche e musicali, ma alla fine del disco le vibrazioni che restano sono molto positive e, alla lunga, la scelta di utilizzare pochi strumenti, giocando a darsi dei "limiti" è vincente e rende l'album riconoscibile a livello sonoro, cosa che ormai si sente poco in giro.
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La recensione La Seconda Prima Volta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-03-29 18:41:56
COMMENTI (5)
Posso lasciare telegram non ho un profilo qui
@angelo79 ciao! Grazie mille delle belle parole 🙏🙏 e piacere di conoscerti.
Certo volentieri ascolto. Posso trovare le tue canzoni nel tuo profilo?
Complimenti x i pezzi veramente capaci di portarci altrove....sarebbe bello poterti conoscere farsi sentire qualcosa anche di mio se hai piacere
@_DIGIOVANNI è stato un piacere! Certo, teniamoci in contatto ;-)
@vanninifrancesco grazie della bella recensione e dell'ascolto. Teniamoci in contatto e chissà magari sarebbe bello poterci conoscere magari se capiterà di suonare dalle tue parti. Un abbraccio! 🤟