Un pezzo anti-rap, più credibile di quelli proposti dal 99% degli artisti hip-hop di oggi
Nuova musica per gli Agatha Tristi (Dio, adoro questo nome). A due anni di distanza da WAVE, il collettivo crossover hip-hop originario di Roma ritorna con non mi va, un pezzo che pur restando vicino alle atmosfere rap crossover del singolo precedente, viene arricchito da sonorità più vicine all'elettronica, grazie alla spinta bella tamarra dei MIDI e delle drum machine 808. Un connubio che ricorda (e non poco) le tracce più tamarre del Salmo di qualche anno fa, quello pre-Hellvisback per intenderci.
Strumentali acidamente digitali, ruvide al punto giusto, sulle quali poggiano barre fatte di rime ironiche ma tutt'altro che scontate in grado di riflettere il piattume quotidiano e la desolante noia vissuta e subita da tanti, tantissimi giovani in Italia, incastrata tra lavori sottopagati, tasche sempre vuote e video di merda su YouTube.
Noi non facciamo i matti con il ferro in giro
Al massimo ci scappa tipo un cinemino
Noi non facciamo brutto, siamo brutti e basta
E c’ho solo 5€ nella tasca
Cantano gli Agatha Tristi nel loro nuovo brano. Grazie a una strumentale di grande impatto e strofe a metà strada tra il consious e il comedy hip-hop, il collettivo romano si conferma una realtà estremamente interessante e capace di distinguersi all'interno di un panorama musicale che, oltre ad aver universalmente raggiunto il mainstream, sta diventando sempre più saturo e povero di proposte realmente interessanti.
Con questo loro pezzo anti-rap fino al midollo e incentrato sulla reale mediocrità della vita di tutti i giorni piuttosto che su un plasticoso successo fatto di soldi, tonnellate di figa e presunti legami con malavita e narcotraffico, gli Agatha Tristi si dimostrano una realtà più credibile del 99% dei "grandi" rapper presenti nelle classifiche italiane e non solo. Perché, in fin dei conti, "verità" fa sempre rima con "qualità".
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La recensione non mi va di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-05-03 12:46:46
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