C'è un po' di Casarza Punk in ognuno di noi
La provincia meccanica italiana non cambia mai, sembra fatta apposta per non pensare e per azzerare i sussulti - gli ultimi - della mente. Non cambia lei, non cambiano i suoi abitanti, non cambia il mondo. Tutto resta sempre uguale a se stesso, nei secoli dei secoli, amen.
E' un immobilismo che può far schifo ma lamentarsi solamente non è sufficiente, a un certo punto poi bisogna anche trovare il coraggio di indignarsi, di fare qualcosa, di intervenire. Magari domani o un altro giorno.
Nel frattempo la noia diventa una dimensione sorella, un'abitudine costante, una presenza palpabile che accompagna le giornate tra loro tutte gemelle, quelle in cui "il coprifuoco è una specie di bandiera".
"Eppure in una casa sai che si fa ancora festa" ed è lì che devi puntare, a quella luce accesa a tarda ora dietro la finestra, a quelle quattro mura da cui sembra provenire un rumore, seppure attutito dalle pareti e dalla distanza, quel ritmo incalzante e travolgente. Lo senti? E' il Casarza Punk.
C'è un po' di Casarza Punk in ognuno di noi, magari è un po' nascosto, magari con il trascorrere di anni persi ad assecondare la società si è infognato in un angolo in fondo ma cercalo bene, da qualche parte c'è.
E infine ricorda: "No, non ce ne frega un cazzo se ti annoi".
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La recensione Casarza Punk di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-05 23:36:38
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