Più compatti e più coraggiosi, tornano i Lagoona, accompagnati da una linea di sax strappalacrime che porta il loro pop-rock su lidi di pathos molto convincenti
Un bel ritorno quello dei Lagoona, dopo qualche uscita sotto tono, ecco la band umbra tornare con un singolo impacchettato con tutti i crismi, la struttura solida di un pop-rock masticato a lungo, le aperture strappalacrime che sognano grandi club da far cantare. Con Quello che resta i Lagoona possono tornare a far parlare di sé.
Scollarsi leggermente dalle proprie band di riferimento può essere salvifico, soprattutto se la suddetta band si chiama Fast Animals and Slow Kids, ed ha dato un'identità sonora ad un intero territorio negli ultimi dieci anni, o qualcosa di più. Quello che resta non è un brano che gioca sull'innovazione, sul sovvertire l'anima della forma canzone, ma trova il coraggio di essere più spudorata - e dunque più sincera - della precedente Mostri.
Ad aiutare, questa linea di sax che da metà pezzo entra sottotraccia, fino a prendersi il primo piano nel finale, un supporto non indifferente in ottica di climax, in ottica di pathos, ottenuto alla grande. Dopo le ultime due prove i Lagoona sono pronti per tornare con un disco, per dimostrare una maturità che inizia a essere percepita, e che ci auguriamo possa portare sempre più profondità e ricerca ad un suono già convincente.
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La recensione Quello che resta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-05-27 11:22:00
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