Il primo scontro con i Glam si ha nell'osservazione del package: patinato, glitterato, bistrato. E appena si sfoga il suono, quando si avverte una stonatura con questa immagine flash che i tre componenti vogliono dare di sé. Nell'ascolto si scoprono nervi e grida perfettamente modulate su una struttura compositiva articolata e ruvida che non risulta mai artificiosa e di posa. I brani, nonostante i titoli imbellettati, mostrano un crescendo costante e inarrestabile con testi di sfondo che non distolgono mai l'attenzione dall'impatto strumentale duro fatto di batterie furiose, chitarre onnipresenti funzionali alla vocalità alterata e accusatoria dal cantante e notevoli linee di basso che meritano un'attenzione particolare. La mente che in un primo tempo si era affidata ai Placebo prova a immaginarli in una esibizione Shock Rock affinché dal vivo questa formazione possa realizzare al meglio le proprie qualità strumentali e sfogare il desiderio di impatto visivo. Ma il contrasto mi risulta inconsciamente troppo marcato. Preferisco soffermarmi sulla vena punk e nevrotica che richiama i Joy Division o la linea più melodica dei New Order. E sottolineo che questa band non ha bisogno di lasciarsi andare a iconografie di genere e colpisce forte. Mi infastidisce che l'occhio nero che resta venga mascherato da due dita di trucco.
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La recensione Quello che manca di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-03-08 00:00:00
COMMENTI (1)
Io ho già comprato il CD dei glam alla FNAC di torino e ho visto sul sito iglam.it che suoneranno il 17 marzo al magnolia idroscalo di milano. sono dei grandi e non mi perderò un solo concerto...ciao