Un disco fuori dal tempo, fatto di suoni veri, capacità artistiche e artigianali che concorrono insieme alla realizzazione di un piccolo gioiello musicale.
Heart in a Meat Grinder è il nuovo lavoro di Tobia Lamare, artista pugliese ormai veterano della scena musicale italiana.
Si tratta di una raccolta di dodici tracce in stile rock totalmente indipendente. Album totalmente suonato, a parte la batteria, da Tobia stesso, vede suoni dal sapore vintage, quindi chitarre acustiche, elettriche, sintetizzatori, synth analogici, organi ecc.
In SLEEPER si coglie subito un'energia positiva e il bisogno di ritmo, ben sottolineato da tutto l'arrangiamento.
Stesso bisogno, soddisfatto in maniera diversa in CANDIES, ballata stavolta basata sul suono acustico della chitarra e dell'armonica che fraseggia. La voce si presenta subito riconoscibile, essenziale e senza orpelli, diretta alle note e appuntita.
Hoopoes è un'ulteriore declinazione di un ragionamento musicale coerente. Il groove semplice di batteria, doppiato dal basso e strummato dalla chitarra acustica, oltre agli inserti di organo e synth danno un senso di compattezza ritmica fuori dalla quale si muovono soltanto armonica a bocca e voce. Ancora una volta le progressioni armoniche che fanno leva più sugli accordi maggiori che sui minori, infondono una positività melanconica.
JUST A LITTLE LOVE SONG ha un piglio più aggressivo a cavallo tra il Bob Dylan elettrico e i Dire Straits e anche la voce si fa più narrante che cantante.
FIDDLER JONES con un suono importante di organo che riempie le frequenze ed una batteria con tamburello ha un andamento da canzone evergreen, una sorta di Like a rolling stone due punto zero.
PLAY FOR TODAY si mantiene elettrica grazie alle frasi di chitarra elettrica ma gioca di più sui vuoti e sui pieni arrangiativi che dividono le strofe dai ritornelli, dando movimento e differenziando.
POLY LOVE è un colpetto di freno che riporta il sound su una sponda più clean. Si svuota la batteria, le chitarre pulite propongono frasi più distese, il basso diventa doppio esatto del kick e anche i synth restano su un registro leggero, senza appesantire il panorama sonoro.
YOUNG BEE inizia subito in medias res, la voce entra subito ed il sound è ancora costruito attorno al suono caldo di una chitarra acustica e, per contrasto, ad accordi di synth filtrato.
Fade in d'altri tempi per BALLATA PER DROIDI che gioca ancora sul contrasto tra suoni elettronici di arpeggiatori e synth e suoni acustici di chitarre e basso.
TAKE MY HAND è un occhiolino (e qualcosa in più) lanciato verso il country. Andamento, sonorità e forma portano verso lidi cari a Neil Young con frasi di armonica che si alternano alla voce e chitarrine acustiche che arpeggiano su uno strumming serrato, sempre di chitarra acustica.
Si chiude con la titletrack, aggressiva, acida nel suono del synth che la riempie. Ancora un senso di ritmica che qui, nella continua reiterazione, sembra voler quasi sfociare nella psichedelia Brano che, come l'intro, non aggiunge nulla all'economia del disco, ma sembra più divertissement nell'utilizzo di un synth analogico.
In conclusione Heart in a Meat Grinder è un album coerente ed omogeneo, pur nel suo continuo cambiare orizzonti sonori, perché la varietà finale dei suoni è molto limitata e il gioco vero e proprio è riuscire con questi pochi suoni ad inventarsi dei colpi di scena sonori e stilistici. L'operazione riesce, ma non del tutto, perché in certi momenti ed in certe canzoni l'utilizzo degli stessi suoni tende ad appiattire questa ricerca di differenziare i brani sul piano dello stile. Ad ogni modo la produzione, il balance ed il mastering restituiscono un prodotto molto piacevole all'ascolto, con tanta dinamica. Le canzoni sono tutte sotto i quattro minuti di durata e queste le rende tutte potenzialmente radio friendly, anche se fuori target per i grandi network commerciali. Siamo insomma di fronte ad un disco che non è alla ricerca di grandi ribalte, ma alla conferma di un bacino d'utenza già esistente ed entusiasta.
---
La recensione Heart in a Meat Grinder di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-23 14:55:40
COMMENTI