Urban pop dalle derivazioni classiche, per un buon singolo sugli errori di comunicazione
Errori di comunicazione, impossibilità di usare le parole nel modo giusto, mancanza di ascolto, sola voglia di sproloquiare e forse nulla più. In questi problemi apparentemente futili, ma in realtà alla base dei problemi relazionali, è avvinghiato il nuovo singolo di Dills, Parole, uscito circa un anno fa per Visory Records.
Una struttura di accordi semplice ma efficace viene scandita lentamente da un piano elettrico, prima che gli strati sonori inizino a sommarsi, accanto alla voce di Dills. Percussioni elettriche, batteria, un misto di analogico e digitale che da un lato trasmette una strana sensazione di posticcio, ma che alla lunga funziona, portando verso la conclusione un brano perfettamente collocato nella branchia più romantica e "classicista" del pop di derivazione urban.
La sensazione è che Parole sia solo un inizio, molto abbozzato, il principio di un percorso artistico che potrebbe in futuro radicalizzarsi maggiormente verso le distorsioni - vocali e sonore -, che puntellano la parte finale del pezzo. Gli strumenti ci sono, serve solo che Dills li utilizzi in modo più spregiudicato, senza timore di sporcarsi, con qualche passo in più sull'orlo del precipizio, per sentire il vero brivido del pop.
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La recensione Parole di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-03 16:27:00
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