Egle Sommacal Legno 2007 - Sperimentale, Blues, Alt-country

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“Legno” è un album acustico, 8 ballate country blues strumentali suonate da un’unica chitarra. E’ stato registrato a casa dello stesso Sommacal da Bruno Germano dei Settlefish, le riprese sono state curate in modo maniacale: ogni pezzo è stato registrato in un unica session non ammettendo alcun tipo di sovraincisione, tutto è stato provato e riprovato moltissime volte e si dice che per ogni brano ci siano voluti più di 200 takes. Per questo bisogna considerare “Legno” come la cosa più lontana dai tanti e soliti progettini casalinghi a bassa fedeltà, e se i primi ascolti rimandano – un po’- al blues delle origini, alla fine si capisce che c’entra poco con quel periodo e quel tipo di suono grezzo. “Legno” è tutt’altro che “vecchio” e per niente “semplice”. E’ parente stretto – se non strettissimo – con i gruppi nei quali Sommacal ha suonato in passato – in particolare Massimo Volume e Ulan Bator - ha a che fare con l’avant rock e la musica sperimentale nelle sue derivazioni più math.

E’ un susseguirsi di arpeggi calcolati al millimetro, un continuo tendere e rilasciare la tensione in un disegno intricato di giri armonici. C’è il blues e il folk, ma sono pochi i pezzi che rimangono lineari. Spesso la chitarra introduce piccole variazioni o, al contrario, ripete i giri in modo ossessivo, oppure cambia improvvisamente per ritornare dopo in modo speculare sul riff iniziale. E’ ipnotica, geometrica e perfetta.

“Legno” è un disco “cattivo” e pesante ma coinvolge in maniera forte, perchè nonostante la forma matematica e il suo aspetto così freddo riesce ad essere emotivo. Riesce a descrivere una giornata di sole, un mattino turbolento, un incedere annoiato di una persona triste, come se fosse in grado di assorbire la quotidianità e trasmetterla a chi ascolta, come se rappresentasse un preciso spaccato di vita – probabile che sia realmente un pezzo della vita di Egle Sommacal. E’ disco duro ma umano. Dolce. Basta capirlo, dopo lo si ama senza problemi.

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La recensione Legno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-03-12 00:00:00

COMMENTI (10)

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  • utente0 16 anni fa Rispondi

    molto bello!

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    ho ascoltato il cd e egle è un grande chitarrista. umile e discreto. invece c'è sempre gente a cui piace far prendere aria alla bocca. ok c'è stato leonardo da vinci. e allora? non si può più dipingere?
    ma va va. dire che un cd è inutile denota un'arroganza che fa spavento. ma chissenefrega poi di sto presuntutoso.
    in bocca al lupo egle

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    ma a cosa ti servono le orecchie?? a infilarti cazzi di cotone???? studia musica e poi commenta. gran bel disco egle :)

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    visto suonare ieri, abbastanza suggestivo nonostante la gente parlasse (i concerti dovrebbero farli per un solo spettatore alla volta). Però "Asso" ha qualche numero in più

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    secondo me non è rimasto un bel niente

  • sandro 17 anni fa Rispondi

    Il discorso non era, sentite questo quanto è bravo, se noti non ho speso una parola sulle capacita tecniche, esecutive, cazzi e mazzi. Non ho tirato in ballo la questione fingerpicking, ma come il disco rappresenti bene la parte umana di una persona,
    math rock, ovvio che una chitarra acustica poco ci azecca, è in senso lato, pensa a gruppi come cheval di frise, che sono acustici ma hanno tutti gli stop 'n' go che servono, o pensa ai Papa M, ovvio che sono folk ma lo capisci che dietro c'è uno come Pajo. Quindi se pensi ha cosa a fatto sommacal nei suoi gruppi vecchi e provi a capire che cosa è rimasto di questi in questo disco, secondo me di cose in comune ne trovi.

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    yaaaaaaaawn.

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    senza andare sui mostri sacri del genere tipo john fahey o robbie basho o centomila altri chitarristi che nessuno si ricorda più, scaricate a caso: fingerpicking, blue grass, acoustic blues, folk guitar, open tuning, ragtime e persino new age, roba di cui sicuramente non sapete nulla, se rimanete a bocca aperta di fronte a questo banalissimo saggio di tecnica da maestro di chitarra.
    vi renderete conto che è il disco di uno che insegna chitarra fingerpicking come ne escono migliaia ogni anno e in ogni città del mondo dove c'è uno che insegna chitarra e deve far vedere agli allievi che è bravo. e sommacal non è neanche uno di quelli veramente bravi e soprattutto non c'entra nulla con il rock math e sperimentale, nè le composizioni hanno alcun pregio particolare tranne quelle di essere suonate dignitosamente.
    comunque scaricate "The clap" degli Yes (il chitarrista è Steve Howe) oppure "Embrionic Journey" dei Jefferson Airplane (Jorma Kaukonen) tanto per ascoltare due cose sulle quali si sono esercitati milioni di chitarristi negli ultimi trent'anni. e che magari sono state incise al primo colpo ("the clap" è dal vivo). comunque sta roba non era sperimentale neanche nel 1920. soldi buttati.

  • skyeez 17 anni fa Rispondi

    la recensione è bellissima,
    ma il disco dove lo trovo?

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    E' un disco incredibile!