Nel suo nuovo singolo, GIIN racconta la paura di "rimanerci sotto", in perfetto equilibrio tra l'alternative anni '90 e il bedroom pop
Cuore di plastica, il secondo singolo di GIIN, giovane cantautrice romana, è un brano introspettivo che racconta della complessità che si cela dietro il desiderio e l’infatuazione. Nella canzone, GIIN confida con lucidità che accanto alla voglia di buttarsi all’interno di una nuova relazione, di “perdere tutta me stessa / ritrovarmi dentro al tuo corpo”, persiste la paura di non riuscire più a ritrovarsi, e di rimanerci sotto. Insomma, Cuore di plastica è un brano che sa scavare dentro le sfaccettature e le paranoie dei sottoni, in perenne bilico tra la voglia di vivere le emozioni a tremila, e la paura di restarne travolti e scottati.
In Cuore di plastica, GIIN prosegue l’esplorazione delle sonorità che aveva già iniziato a tracciare nel singolo precedente, Stare male con te. Nel brano si coglie la coesistenza di sound appartenenti all’alternative rock anni ’90, con influssi del bedroom-pop ultra-contemporaneo che, soprattutto negli Stati Uniti, conta sempre più esponenti. Le chitarre elettriche e le distorsioni nella canzone rimandano a gruppi come i Cranberries, gli Smashing Pumpkins, ma anche ai Pavement o ai Mazzy Star. Accanto, i cori e l’esplosione delicata del ritornello appartengono all’universo popolato dai Beach Bunny, da beabadoobee, da girl in red. Era proprio beabadobee, qualche anno fa, a cantare I wish I was Stephen Malkmus, un omaggio al frontman dei Pavement in un brano basso e distorsioni, che sembra essere un perfetto punto di riferimento della produzione di GIIN: per il sound, per l'esplicita convivenza dei due universi descritti sopra, e non ultimo per la qualità.
Nonostante GIIN abbia all’attivo soltanto due singoli, possiede una maturità nella scelta dei suoni e una capacità nel metterli concretamente in atto di ottimo livello. Imboccare la strada giusta non è mai scontato, e a volte accade dopo improvvisi cambi di direzione, svolte sbagliate e scomode permanenze in terre straniere. GIIN sembra averla imboccata fin da subito, e non rimane dunque che aspettare, con curiosità, le prossime release.
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La recensione Cuore di plastica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-07-14 16:08:00
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