Agronomist TUTTI PAZZI 2024 - Hip-Hop, Alternativo, Garage

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Il primo singolo del progetto solita di Agronomist è un inno alla libertà di essere se stessi, che oscilla tra hip hop, garage, funk e post-punk

TUTTI PAZZI, nuovo singolo di Agronomist, artista di origine lucana, è il primo tassello del suo progetto solista – scritto, composto, suonato e cantato interamente da lui. Definire Agronomist dal punto di vista della scena di appartenenza – tanto quella geografica, quanto quella di genere – basandosi sulle release finora disponibili e sull’attività degli Smania Uagliuns, la band con la quale porta avanti un progetto artistico parallelo, è un’opera complessa, poiché i riferimenti tendono a scarseggiare. Come lui stesso ha ribadito – in fase di presentazione, ma anche all’interno di TUTTI PAZZIAgronomist è un cittadino dell’Agromondo, un universo normato dalle leggi che egli vi ha imposto, che vengono puntualmente infrante e riscritte. Spiegarle sarebbe un esercizio inutile e presto desueto: raccontare il brano è certamente il modo migliore per comprendere questo altrove.

TUTTI PAZZI è un inno alla libertà di essere se stessi. In un dialogo tra l’italiano e il dialetto, Agronomist diagnostica la pazzia a tutti i propri amici – perché alla fine, la pazzia appartiene a chi ha il coraggio di travalicare i confini dell’ordinario e del regolare, senza paura di mostrarsi nella propria verità. “Da quattro ore seduti a nu tavolo / solo prenatal, non sono usciti due concetti / stai pensando già ai confetti / i miei avevano me a 30 anni / io so alla quinta tipa in un anno” – in uno dei passaggi più riusciti del brano, Agronomist dà voce al disagio di una parte di trentenni, rassicurandoli che il non aver trovato una direzione nella vita non è un problema, anzi, è una condizione comune. Ma la pazzia del brano non è solo una questione generazionale: è quella degli artisti che coltivano il sogno di fare musica senza abbandonarsi alle leggi di mercato, di chi vive la sessualità in modo fluido, di chi è a casa a fare i conti con la FOMO da social media di chi posta mille viaggi. Insomma, il brano racconta a tutti i “reietti, outsider, sottovalutati” che non sono affatto soli, e anzi, sono i benvenuti all'interno dell'Agromondo.

Le sonorità del brano oscillano tra l’hip hop, il garage delle chitarre distorte, il funk, l’elettronica dei sintetizzatori, e la produzione guarda chiaramente al post-punk. Si possono sentire i rimandi a certe canzoni di Sevdaliza o dei Viagra Boys, ma come recita il testo “cazz ne sacc / che dobbiamo dirgli alle labels / credo si tratti di genere Agro”. 

Non è facile, oggi, trovare artisti con una proposta così innovativa e originale. L’Agromondo è un universo differente, e soprattutto ancora da esplorare. Se proseguendo con la speleologia – o fuor di metafora, se anche i prossimi brani di Agronomist sapranno continuare su queste sonorità e su queste tematiche, saremo certamente di fronte a un’identità artistica senza uguali, da tener d’occhio e da ascoltare.

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La recensione TUTTI PAZZI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-07-21 22:05:00

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