Valucre Blurosso 2024 - Pop

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Chi non danza non sa cosa succede, che sia un lento o un ritmo dance

L’intento sinestesico di legare già nel titolo di un album vista e udito. L’esperimento riuscito di creare un neologismo unendo due colori primari che non si mescolano mai. A distanza di un anno dalla raccolta 2, Valentina Luiu, in arte Valucre, lancia nell’orbita delle piattaforme digitali di streaming musicale blurosso: nuova creazione pubblicata con l’etichetta sarda Atlantide Dischi. Sette tracce su cui ballare con leggerezza, dal malinconico valzer elettronico tasche a sole, pezzo che assieme a foglieverdi e voragini porta all’interno dell’album ritmi e suoni dance. Ma i balli eleganti, un po’ alieni, di blurosso sono anche modi di esorcizzare i dubbi che attraversano Valucre. Le tracce dell’album sono legate da interrogativi che mostrano il bisogno di Valentina Luiu di conoscersi dal di dentro. “Che cosa ci faccio qui?” “Cosa provo?” sono i primi della lista, domande d’esordio di voragini. Non ci sono risposte, soltanto un pianoforte sovrastato da sonorità elettroniche di carattere pop. Il monologo interiore continua fra i versi delle canzoni successive: “Come sto?”, “Cosa cerco?”, “Cosa mi serve per stare tranquilla in generale?”. Nel continuo tentativo di darsi delle risposte, Valucre conserva lo stesso atteggiamento propositivo del suo primo album Cose (Hokuto Empire, 2020), quando cantava “Oramai che importa? Ti distruggi e ti dai una mano ogni volta. Se ti perdi ricominci da capo”. Allo stesso modo, adesso: “Quando capita, alzati e riempi quel vuoto. Respira con il sole, se vedi appannato”.

Ciò che emerge dall’insieme di testi e musica è un’equilibrata combinazione tra profondità e bisogno di abbandono, vicina per stile al premiato album Camouflage (Dischi Belli, 2022) di Margherita Carducci, aka Ditonellapiaga. Ma anche ai più recenti Moonlanded di Birthh (Carosello Records, 2023) e La notte di Ariete (Bomba Dischi, 2023). Una frontiera dell’indie pop in continuo cambiamento, che rinuncia a modelli ottusi di sola fragilità, accogliendo piuttosto le mille sfaccettature di una generazione capace pure di ballare su laconiche certezze.

 
 

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La recensione Blurosso di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-09-10 11:20:50

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