Complessità, potenza, audacia creativa: la metamorfosi senza tempo di Filippo Dallinferno.
Il nuovo album del cantautore torinese Filippo Dallinferno, Aquarius, è un viaggio musicale potente e intimo, un concept album che esplora la metamorfosi personale e la ricerca del cambiamento. Attraverso undici tracce, Dallinferno accompagna l'ascoltatore in una narrazione che racconta il passaggio tra un punto di partenza e un punto d'arrivo, un cammino che implica la rinascita e la trasformazione. Aquarius non è solo un racconto musicale ma un percorso esistenziale, una ricerca di elevazione e contatto con qualcosa di più profondo, in bilico tra la durezza della vita quotidiana e la voglia di trascendere i limiti terreni.
Dall'inferno abbraccia una varietà di stili che vanno dal prog rock all'hard rock, con incursioni nella psichedelia e nel moderno indie rock. Questo intreccio di influenze rende Aquarius un omaggio a decenni di rock, pur mantenendo una freschezza tutta sua. Ci sono momenti che ricordano i Queens Of The Stone Age, come in "Ti Amo Folle", e altri che richiamano la delicatezza graffiante di Adriano Viterbini in "Vuoi tu ballare con me?". La traccia "L'imperatore" evoca i King Crimson, mentre "Il Cosmonauta Zavadowsky" ricorda la poetica di Ivan Graziani. La capacità di Dallinferno di fondere queste ispirazioni con una voce unica lo avvicina anche ai Verdena di Endkadenz, per la stessa audacia creativa e profondità espressiva.
Ma Aquarius non è solo un collage di influenze: è un album che pone la musica al servizio di un messaggio profondo, senza seguire le mode e senza indulgere in sonorità scontate. È un ritorno all'essenza del rock, alla verità della chitarra elettrica e all’interazione spontanea tra gli artisti, che sfocia in una musica organica e viva. Ogni traccia rifugge le soluzioni moderne più banali, preferendo invece sperimentare e spingersi oltre gli schemi convenzionali, creando un lavoro sospeso nel tempo e nello spazio.
Aquarius è un piccolo capolavoro che ci ricorda che la musica ha ancora qualcosa da dire. Richiede però all’ascoltatore un impegno: la volontà di immergersi, esplorare, capire e apprezzare. Questo album è una testimonianza di come la musica possa essere ancora uno strumento per la trasformazione, un modo per navigare le complessità della vita e cercare nuovi orizzonti.
---
La recensione AQUARIUS di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-10-28 21:43:11
COMMENTI