Un ipnotico pezzo di pop elettronico che esplora il lato più oscuro dei sentimenti umani
L'amore racchiude nella sua stessa essenza una duplice anima. La prima, luminosa come poche altre cose al mondo, è capace di farci toccare il cielo con un dito. L'altra metà, scura come la notte, è in grado invece di farci sprofondare negli abissi più profondi. Ed è proprio su quest'ultimo, tenebroso concetto che si concentra L'Inverno Muore di Alec Temple.
Il nuovo singolo del cantautore originario di Cremona, racconta infatti di come la dipendenza emotiva, una volta insinuata all'interno di una relazione, sia capace di inquinare i sentimenti in maniera a volte irreversibile. Radiazioni tossiche, che sfibrano e sfilacciano una corda alla quale sono appese due anime appesantite da un rapporto ormai giunto al capolinea, riflesse dall'artista lombardo su una strumentale ipnotica e ossessiva.
Un tappeto sonoro, confezionato dalle sapienti mani del producer VAGO XVII, al secolo Pietro Bagni, che si immerge in un ritmico melodismo in bilico tra intelligent dance music, glitch e ambient techno. Panorami musicali esplorati da artisti come Moderat e Aphex Twin, sui quali si stende la voce limpidissima di Alec Temple, che naviga tra le oscure emozioni che si celano nel lato più buio e nascosto dell'amore.
Saluto senza guardare
Le mie ultime lacrimane bisbigliano
Che è l'ora di lasciarti andare
Prendi questo ricordo e non lo strappare
Canta l'artista cremonese nel refrain del suo ultimo singolo. Grazie all'unione tra l'ipnotismo della sua base digitale e la voce squisitamente pop di Alec Temple, L'inverno muore è un pezzo di grande impatto, capace di esplorare in maniera crudamente poetica una complessa appendice dell'animo umano che, volente o nolente, fa parte della nostra più recondita essenza.
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La recensione L'Inverno Muore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-09-23 17:31:41
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