Alberto Corradin se la vorrebbe solo godere, 30 permettendo: il rock leggero di "Settetrenta (730)" racconta cosa significa attraversare questa età tentando di uscirne indenni e possibilmente sereni
Settetrenta (730) è il nuovo singolo di Alberto Corradin, uscito per Endora Records lo scorso 14 settembre. Il cantautore vicentino propone un rock 'n roll scanzonato e vivace, sotto al quale si nasconde un'anima spiccatamente pop: quel tipo di pop-rock che ancora funziona tantissimo in Spagna, alla Extremoduro per capirsi, in superficie allegro e leggero, grazie a chitarre elettriche ruspanti e instancabili batterie, per poi rivelare storie struggenti nascoste dietro alla patina brillante.
Ecco qui il discorso è simile, ma intriso di ironia per ridere sopra alle proprie disgrazie, piccole o grandi che siano. Settetrenta (730) gioca sul significato del famigerato numero, simbolo della dichiarazione dei redditi e dell'età adulta, trasformandolo nei termini di paragone dell'autorealizzazione, e in ultima analisi, della felicità.
"Quando avevi 7 anni, cosa sognavi di diventare da grande? E adesso che ne hai più o meno 30, come vanno le cose?", chiede Alberto sul post di Instagram che presenta il pezzo. Il discorso è il classico "i miei amici o fanno i figli o sono in crisi di mezza età anticipata", mentre l'autore fondamentalmente vorrebbe qualche rottura di scatola in meno per godersi la vita, e grosso modo il pezzo questo è. Il ritornello
Lasciami ancora un po’ libero
di poter fare lo stupido
perché in un mondo incazzato e mannaro
sto solo cercando un riparo
come fare a trovarlo però ancora non mi è troppo chiaro.
è il passaggio più onesto e interessante del brano, a suo modo indicativo di una sensazione diffusa tra i neo trentenni che "vorrebbero eh, ma non sanno né come né cosa".
Il pezzo purtroppo è vittima di un sound datato e un po' basic, mentre l'interpretazione vocale oscilla tra sigla di un cartone animato e un'attitudine alla canta che ti passa, difficile da inquadrare. Rimangono la candidezza e l'onestà di chi canta una generazione a dir poco spaesata, che non è poco.
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La recensione settetrenta (730) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-10-03 13:09:00
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