Gere Il Tempo Che Passa 2024 - Pop rock

Il Tempo Che Passa precedente precedente

Un disco cantautorale "fatto in casa" che sonda l'inevitabile transitorietà delle nostre vite

Determinare la vera essenza del tempo è praticamente impossibile. La fredda definizione enciclopedica di "misura fisica utilizzata per stabilire l'ordine di una serie di eventi" non riesce infatti a trovare spazio nella soggettività con cui ognuno di noi percepisce questo concetto tanto complesso quanto sfuggente. E sono proprio gli infiniti modi con i quali viviamo ed esperiamo le nostre singole vite la pietra d'angolo sulla quale si poggia Il Tempo Che Passa, il nuovo disco di Gere, al secolo Geremia Turchi.

A più di quattro anni di distanza dal suo eponimo album d'esordio, il musicista originario di Bagno A Ripoli, in provincia di Firenze, ritorna con 11 tracce di cantautorato italiano scarno e austero, sorretto da una serie di melodie e accordi di pianoforte che dialogano placidamente con i suoni di basso, chitarra e batteria. Un'essenziale ensemble di strumenti registrati da Gere in "solitario", tra le stanze e le pareti di casa sua.

Un disco completamente homemade nel quale l'artista toscano affronta una pletora di temi che ruotano intorno alla transitorietà dell'esistenza: dal velenoso influsso veicolato dalla negatività di certe persone (Piccola canzone soffice) alla necessità di esplorare il mondo che ci circonda (Dove devi andare), passando per il salto nel vuoto che ci attende alla fine del nostro cammino (L'idea della morte). Argomenti profondi e impegnativi, che rendono Il Tempo Che Passa un disco da ascoltare con la giusta dose di attenzione e sensibilità ricettiva.

A parte un livello di registrazione esplicitamente "casereccio", il nuovo disco di Gere è un lavoro di indubbio spessore artistico, capace di unire affascinati giri di pianoforte a testi che sondano questioni tutt'altro che scontate.

Un album che con la sue sonorità essenziali si fa specchio di quella consapevolezza che noi tutti raggiungiamo quando ci troviamo davanti all'immensità dell'infinito, costretti a ridimensionare il nostro ego e a prendere coscienza del fatto che, in fin dei conti, siamo solo dei minuscoli granelli di sabbia in un universo spaventosamente illimitato nel tempo e nello spazio.

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La recensione Il Tempo Che Passa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-09-26 00:44:24

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