Ogni individualità può filtrare le percezioni in modo variabile, ma in mezzo a questa moltitudine c'è la convinzione oggettiva che "zero fahrenheit" dei Santanoia sia un disco meritevole di ulteriori sviluppi
Una nuova progettualità che si pone in linea di continuità con quanto creato in precedenza; si può sintetizzare così il nuovo corso dei Santanoia, che attraverso questo nome pubblicano in principio d'autunno l'extended play "zero fahrenheit", licenziato per Accannone Records su distribuzione Believe.
Sei canzoni, altrettante sfaccettature a rimpolpare una tracklist edificata intorno temi universali filtrati attraverso la sensibilità personale, in un viaggio emotivo che rivela quanto sia importante stimolare quel meccanismo di empatia e condivisione fra creativi e audience chiamato a metabolizzare i concetti espressi. Dal punto di vista sonoro, questa esperienza vive il rock alternativo come se i decenni non fossero mai trascorsi, amplificando quel concetto espresso in precedenza di continuità, di tempo che non passa con il contorno di un valore aggiunto tutto opera di questi ragazzi di Prato.
Tra percezioni individuali dalle moltitudini variazioni, c'è una convincente oggettività: i Santanoia hanno le idee chiare su cosa fare, e sanno come suonarlo. Sarà interessante continuare a seguire questo progetto, perché c'è tutto il potenziale e la struttura per crescere e continuare a fare musica di livello, magari rinnovando il confronto con forme di pubblicazione sulla lunga distanza.
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La recensione zero fahrenheit di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-10-06 23:20:12
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