Cinque brani scritti e suonati con spontaneità e precisione, dove il garage convive con l'alternative rock e il brit rock
Everything will fall into place, EP di debutto della band modenese PALEA, racchiude cinque brani che non sono stati selezionati tra una lunga lista, sulla base di un concept che li tenesse insieme. Al contrario, i quattro componenti hanno iniziato a suonare insieme poco più di anno fa, e uno dopo l’altro sono nati questi cinque pezzi, che sono stati subito racchiusi in un EP autoprodotto. Quindi no, non c’è un filo rosso che racchiuda una storia entro cui le canzoni si sviluppano; c’è, invece, una sincera volontà di fare musica perché lo si vuole fare davvero, e perché i pezzi sono arrivati, senza doverli forzare o partorire prematuramente.
Everything will fall into place, nei suoi sedici minuti di durata, offre una buona vista sulle influenze musicali dei componenti: dall’alt rock e dal garage di origine americana, fino al brit rock di band come gli Arctic Monkeys, che spesso convivono all’interno dei pezzi, arrangiati in chiave contemporanea. È un EP dal suono estremamente curato, tanto nella qualità, quanto nella produzione misurata e precisa.
L’inizio dell’EP è affidato a It’s all in my head, il brano più britannico, che si dispiega nella ripetizione in loop del titolo nell’inciso: un pezzo dall’intenzione vagamente Coldplay, con un po’ più di chitarre elettriche e batteria. Segue Cleo, primissimo singolo rilasciato dalla band in cui emerge una ricerca del sound e dell’identità non ancora ultimata. È un brano con una struttura armonica che ricorda Tainted love e che, tutto sommato, non stona all’interno della tracklist. Tuttavia, il sound garage non è il territorio più congeniale ai PALEA, che rischiano di sembrare una copia di certi pezzi dei Måneskin, a loro volta non riuscitissimi.
Sono gli ultimi tre brani dell’EP, quelli più convincenti. Closer ritorna nei luoghi dell’alternative rock, e dimostra che è questo il territorio entro cui i PALEA si muovono con più agilità e convinzione. As we fall è il pezzo migliore, dalle sonorità cupe, profonde ed elaborate, che ricorda certi pezzi dei Deftones. Chiude l’EP una traccia strumentale in crescendo con un po’ di spoken word sfocata, che accompagna verso l’epilogo dai toni epici.
È bastato un anno di musica insieme, ai PALEA, per pubblicare un EP – segno che, tra i componenti, vige una forte intesa, e che gli stimoli provenienti da ciascuno riescono ad essere incanalati in modo unitario. Everything will fall into place è un ottimo di partenza, utile a fornire maggiore chiarezza sulle sonorità entro le quali la band si trova più a proprio agio. E finché continueranno a fare musica così, senza forzature, ascoltarli non sarà certamente tempo perso.
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La recensione Everything Will Fall Into Place di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-10-28 15:33:00
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