"Debonair" è l'album ponte tra la tradizione del blues e il ritorno di generi mai superati come shoegaze e alt-rock, con una decisa propensione verso il primo e una promessa possibile per future sperimentazioni
Oggi recuperiamo l'album d'esordio di NesimaPark, Debonair, uscito a maggio dello scorso anno. Progetto di Carmelo Spadaro, professione cantautore, questo disco fonde certo blues moderno e grunge, alternative rock e sensazioni folk. Spesso, la miscela fra questi elementi, combinati di pezzo in pezzo con proporzioni diverse, danno vita ad una sorta di shoegaze imbastardito, rendendo l'ascolto di questo disco interessante per tutta la sua durata.
Per una Tonite che apre Debonair in modo delicato, emergendo con il suo arpeggio tra rumori filtrati e rintocchi lo-fi, per poi esplodere con una linea vocale neo-folk e una chitarra dall'anima blues, troviamo poco dopo Cold Sky, dove la percentuale di vitamina Delta si alza a dismisura, creando un sound paragonabile a certi episodi degli ultimi Alabama Shakes.
Sono all'incirca questi gli estremi dell'orizzonte visibile di Debonair, album non estraneo a escursioni verso praterie strumentali da cavalcare a suon di fuzz e assoloni (vedasi When You Were Young), qualcosa che possiamo aver sentito dai momenti più muscolari di band come Bud Spencer Blues Explosion e, perché no, certi Verdena particolarmente intensi.
I testi sono forse l'elemento meno contaminato da tutto ciò che non è blues, raccontando storie alla "I woke up this morning..." che rispecchiano il canone in modo liscio e indolore (e forse, anche un po' incolore). La voce invece è al 100% in territorio modern folk, tutta timbrica profonda e ringhi tanto sofferti quanto dolci.
L'unica pecca, alla fine, risiede paradossalmente nel troppo attaccamento alla propria anima di bluesman, "negando" quello spazio in più ad altre influenze sicuramente nelle corde di NesimaPark che potevano davvero elevare il disco verso vette ancora più alte. Altitudine comunque pienamente raggiunta da Debonair e dal suo autore, per il quale l'asticella delle aspettative per lavori futuri si alza di conseguenza.
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La recensione Debonair di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-11-27 15:56:00
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