Loop sonori diventano metafora della ciclicità tipica delle relazioni: Misha Chylkova ne canta le increspature, dalla nascita di un sentimento fino alla rottura che sarà il prologo a un nuovo inizio
Ceca di nascita, stabilitasi a Londra ma attualmente residente a Milano, Misha Chylkova plasma la sua musica filtrandola attraverso le inclinazioni personali e una certa dose di nomadismo; in collaborazione con Gare Du Nord Records, la fase centrale dell'autunno diventa il contesto che permette la pubblicazione di "Dancing the Same Dance".
Un disco organico, che nelle sue dieci tracce si rivela completo e sfaccettato: suoni stratificati, in bilico fra rock e psichedelia con oscillazioni che ci portano al di qua e oltre il dualismo fra mondo analogico e digitale, sono le stanze che attraversiamo per scoprire le fasi di una relazione amorosa, che giunge al culmine per poi degradare, fino a segnare il tempo di un nuovo inizio. Metafora della ciclicità, e di quei loop che possono diventare anche un valido stratagemma compositivo, oltre che emblema di tante circostanze tipiche del vivere quotidiano.
Tra sussurri, argomentazioni convinte, ritmiche cadenzate e suggestioni dei sensi, le canzoni di Misha Chylkova rivelano un piccolo mondo originale, emancipato e autonomo nelle proprie scelte in sede di recording sessions. Sarà interessante assistere agli ulteriori sviluppi che questo progetto saprà finalizzare, perché c'è sempre bisogno di brani realizzati dando voce alla propria sensibilità e una visione creativa diversa dagli schemi consueti.
---
La recensione Dancing the Same Dance di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-11-20 11:34:41
COMMENTI