Una moderna reinterpretazione dell'inno d'Italia, un po' pubblicità progresso un po' spot pubblicitario
Capita raramente, per qualcuno che come me recensisce brani musicali praticamente ogni giorno, di restare a fissare per minuti interi in stato catatonico lo schermo del PC senza avere la minima idea di cosa scrivere. Questo è uno di quei casi. Inno d'Italia è il "nuovo" singolo di Gemini, al secolo Antonio Sambalotti, cantautore originario di Anagni, in provincia di Frosinone.
Nuovo, ovviamente, si fa per dire. Perché l'ultimo pezzo dell'artista laziale, rilasciato e distribuito da Altafonte Italia, non è altro che il Canto degli Italiani, scritto dal patriota risorgimentale Goffredo Mameli nel 1847 e che dal 1946 è de facto l'inno del nostro Paese. Avete capito bene. Lo stesso che sentiamo quando la nazionale di calcio gioca le sue partite o quando alle Olimpiadi il tricolore bianco, rosso e verde viene issato sopra il gradino più alto del podio.
Presentato come una "moderna interpretazione" dell'Inno d'Italia, il pezzo oltre alla voce di Sambalotti (che ha curato anche l'arrangiamento) vede la partecipazione del coro Le Dolci Note, composto da 70 bambini diretti dal maestro Alessandro Bellomaria e della percussionista Elena Panacchia.
Il risultato è un brano che sembra uscito da una potenziale pubblicità progresso promossa dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. C'è da dire che, perlomeno, le parole del testo ti entrano in testa sin dal primo ascolto.
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La recensione Inno D'Italia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-12-04 00:43:00
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