Un nome impronunciabile – Ich Bin Die ScheiBe – e un progetto indefinibile. Una copertina scarabocchiata e una manciata di brani che sono abbozzi prima che canzoni. Una chitarra acustica che è una passata di carta vetrata sulle armonie del disco. Un campionario di fallimenti esistenziali suonati col sorriso sulle labbra e la morte nel cuore. Un cantautore classicamente italiano che usa il linguaggio pop come se fosse un randello punk. Fruscii di sottofondo per narrare di sentimenti a bassa fedeltà sonora ma ad alta aderenza con la realtà.
Come Rino Gaetano che registra su un quattro tracce talmente scassato da sembrare in fin di vita. Come gli Eels (citati peraltro in un brano) calati nella provincia italiana. Come un gemello cattivo di Artemoltobuffa, quando ancora si faceva chiamare Alberto Muffato e si affacciava sulla scena indie col memorabile demo “Nel Bambù”.
Dieci brani sporchi di sudore (rumore) e ingenuità (melodia). Forse snob. Forse acerbi. Ma colpiscono duro. E non fanno sconti facili sull’altare dell’orecchiabilità. L’album è disponibile al sito www.lpnl.altervista.org/.
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La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-04-13 00:00:00
COMMENTI (3)
mmmm...traducendo il nome sembrano davvero interessanti. Da caro tedesco: "io sono la merda" ... ricorda quasi South Park...
non che io sappia il tedesco, ma sbaglio o questo vuol dire "io sono la merda"?!
mah, comunque intrigante, ascolterò...
si annuncia interessante, vado a prendermeli. Grazie