Il secondo disco di Whitemary ha un nome da long drink, suona profondissimo, e traccia il diario emotivo di una mente musicale di rara bellezza
Il vero mantra della musica di Whitemary è sempre stata la cassa dritta, elemento abusato in ogni campo, sia per parlare di musica, che per farla. Ma la cassa di Whitemary si accompagnava ad un modo irresistibile di scandire le parole, filastrocche ossessive, e soprattutto viveva in un ecosistema techno prodotto artigianalmente, del tutto in prima persona. Le frequenze di Whitemary sono quelle che raggiungi quando vuoi perdere il controllo, senza discussione.
Ma quando a questo martello pneumatico ritmico si aggiunge una sequenza di grandi strutture melodiche, il passo in avanti è notevole. Questa è stata la ricetta per il secondo disco di Biancamaria Scoccia, New Bianchini, che dal nome sembrerebbe un cocktail, di quelli molto ricercati che solo i barman più nerd conoscono. Amarognolo, dal gusto esplosivo, ne basta uno e non capisci più nulla, la serata è sistemata.
Più passa il tempo e più lo scrivere di Whitemary diventa un linguaggio codificato, fatto di strutture e moduli ben riconoscibili, che ricorrono e si evolvono, con grande rapidità e naturalezza. AMORE CALDO e DENSO, l'intro strepitosa e il primo singolo di New Bianchini, sono l'esempio di questa fissità stilistica che non si accontenta mai e cerca sempre la piccola deriva verso un sentiero diverso. In questo caso la direzione è dettata dall'oscurità melodica, verso suoni che perdono la pulizia rigorosa che caratterizzava Radio Whitemary, per distorcersi, contrastando il tappeto di piano elettrico.
Questa è una techno che sta scendendo a compromessi, accetta di essere meno stilosa di quanto potrebbe, per cantare di corpi, di pelle e di liquidi, di palazzi, di pensieri ossessivi, esasperando la forma canzone e il concetto di ritornello. Quando arriva il refrain Whitemary ne abusa con amore, arrivando a ripeterlo fino alla fine dei brani, facendo perdere del tutto il significato stesso delle parole, prima così importanti, ora semplice suono, fisico più che mai.
La ricetta del New Bianchini funziona alla grande anche per il suo equilibrio, per l'alternarsi di grandi distensioni e drop frenetici, andata e ritorno verso inferi dalle luci rosse. Sulla porta c'è ad aspettarci un diavolo dai capelli platino, due corna cucite all'uncinetto, davanti alla sua gigantesca postazione, piena di pirulini e tastiere, per farci scrollare di dosso tutto quello che abbiamo addosso, soprattutto le paranoie. Buttare tutto in mezzo alla pista, aumentando i battiti, confondere i propri contorni, consapevole che "Dentro un abisso io non esisto".
New Bianchini è un diario personalissimo, un insieme di aforismi da ballare, il frutto di una mente geniale che pesca da tutto quello che la circonda per alimentare il suo immaginario, unico e prezioso. Beviamo, alla salute di Whitemary.
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La recensione New Bianchini di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-11-29 00:00:00
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