"Fall - A song for you" è una poesia in musica. Senza tempo, senza sbavature, pieno solo di promesse per il futuro.
S.A.F.E. è l'acronimo di Short Art Fair Enough, progetto nato durante il periodo Covid dalla consapevolezza, o meglio dall'esigenza, che c'era bisogno (e continua a essercene, naturalmente) dell'arte per stare bene. Tanto semplice quanto vero, e così Francesca Simonis, Igor Di Martino, Aldo Capasso e Marco Fazzari danno vita a due realtà: la Jazz Lab Napoli APS, e appunto gli Short Air Fair Enough. Obiettivo comune condividere l'arte, in particolare la musica, e farla viaggiare il più possibile per il territorio campano.
In questa sede ci concentriamo sui S.A.F.E. e in particolare su Fall - A song for you, singolo pubblicato a settembre. Spoiler: è un pezzo bellissimo.
Un arpeggio acustico colorato da delicate note di basso apre il sipario per l'ingresso della voce di Francesca, e veniamo subito catapultati in un contesto astrale e naturale di enormi distanze ed enormi mancanze. Tutto sembra fermarsi per un attimo, mentre i colpi di batteria con la loro apparente irregolarità sembrano suggerire che il viaggio sarà lungo e tutt'altro che facile. Rientra la voce, rientrano tutti gli strumenti e altri si aggiungono, e il pezzo prosegue con l'andamento costante di chi sa di dover camminare a lungo, ma con la licenza di fermarsi ad osservare il paesaggio.
Ed è proprio questa la sensazione che bagna un po' tutto il pezzo, quella di viaggiare e vedere le immagini cantate dalla voce, immagini di cieli e pianeti, deserti e sentieri, per rinforzare ancora e ancora quello che è il tema portante di Fall - A song for you: la straziante distanza tra due amanti, che come la luna e il sole sono destinati a non incontrarsi mai:
So that’s the faith we share
And all the pain it drags
We’ll never cross our path
‘Cause when you rise I go to rest
Il pezzo non si crogiola nel dolore né vuole compiangersi, si esprime in modo pacato, "rispettoso" del dolore stesso che descrive: e lo fa con un controllo assoluto della parte strumentale così come della parte vocale, prende la rincorsa e poi non salta, lasciandoci con la voglia di sentire il pezzo raggiungere l'apice, la sua estasi, che è la stessa che hanno i due amanti di potersi finalmente incontrare. E di narrazioni così "meta" non se ne sentono spesso.
Short Art Fair Enough, rifatevi vivi il prima possibile, grazie.
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La recensione Fall - A song for you di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-12-23 15:56:00
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