È una botta di acido rock ciò che propongono i Legru. Un groviglio di suoni che prendono in prestito le atmosfere malate dei Pere Ubu – l’odore delle mille alienazioni in cui sguazzano le province americane – per trasportarle di peso in Italia. Una chitarra che arpeggia melodie disarmoniche e inusuali, un basso che arrota i ritmi dei brani e una batteria che martella ossessiva sulle nostre orecchie. E poi c’è Mirco, con la sua voce delirante e i suoi testi scioglilingua e sveglia-ironia. Per onor di cronaca (e per qualche motivo oscuro) due canzoni – “Vellutino” e “Drumbo” – non si sentono. Così il giudizio finale è necessariamente in sospeso. Ma ciò che siamo riusciti ad ascoltare funziona. E bene, anche.
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La recensione Caldo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-04-18 00:00:00
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