Vittorio Nistri Filippo PanichiVittorio Nistri Filippo Panichi2024 - Strumentale, Sperimentale, Elettronica

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Luce tra i ghiacci: il nuovo album di Vittorio Nistri e Filippo Panichi.

C’è una materia complessa e dolorosa che anima il nuovo album firmato da Vittorio Nistri e Filippo Panichi, un'opera che si colloca al crocevia tra musica da camera psichedelica ed elettronica sperimentale. Qui la musica si fa linguaggio dell’anima, un dialogo intimo con le sfumature dei sentimenti e con le ombre del tempo che attraversiamo.

Il disco è il frutto di una collaborazione straordinaria: alla visione artistica dei due autori si aggiunge il contributo di Enrico Gabrielli, polistrumentista di rara sensibilità, il cui nome riecheggia in alcune delle più influenti esperienze musicali degli ultimi vent’anni, dagli Afterhours ai lavori con Vasco Brondi. Gabrielli apporta una versatilità strumentale che diventa il filo conduttore tra le atmosfere elettroniche e i tratti orchestrali dell’album.

Le composizioni nascono da un lungo processo creativo, alimentato tanto dalla sperimentazione sonora quanto dalla riflessione interiore. Nistri e Panichi intrecciano sintetizzatori inusuali, strumenti autocostruiti e suoni trovati con partiture originali per un ensemble di musica da camera che include violoncello, viola, contrabbasso, trombone, clarinetto e sassofono. Questo dialogo tra l’elettronica e gli strumenti acustici dà vita a una tessitura sonora che è insieme fragile e potente, come un cristallo di ghiaccio in controluce.

Il contesto da cui scaturisce questo album è tutt’altro che lieve: anni segnati da guerre, disuguaglianze crescenti, emergenze globali, e ferite personali profonde. Nistri e Panichi si confrontano con dolori laceranti: il primo ha attraversato tre interventi chirurgici in quattro anni, il secondo ha affrontato la perdita di entrambi i genitori. Ma il disco non è solo il diario di un tormento; è una ricerca incessante di bellezza e luce, un tentativo di stringere con forza ciò che è essenziale mentre il mondo sembra collassare.

Ascoltando queste tracce, si ha l’impressione di camminare su un lago ghiacciato che scricchiola sotto i piedi, mentre sopra incombe il pianeta Melancholia, simbolo di un destino incerto e incombente. Eppure, tra i crepacci di questo paesaggio sonoro emerge un profondo senso di umanità: è come un abbraccio dato nel buio, un atto di resistenza e speranza.

Un’attenzione particolare è stata dedicata anche alla versione in vinile dell’album: un’edizione curatissima, composta da un doppio disco con tre lati incisi. Ogni dettaglio, dal packaging alle incisioni, riflette la stessa cura e profondità che caratterizza la musica, offrendo ai collezionisti e agli appassionati un’esperienza sensoriale completa, capace di amplificare la potenza evocativa del progetto.

Questo album è un’opera d’arte che traduce il dolore e lo stupore del vivere in suono, una testimonianza di resilienza e vulnerabilità che non lascia indifferenti. Vittorio Nistri e Filippo Panichi ci consegnano un disco che si vive, attraversando le ombre con la certezza che, da qualche parte, una luce resiste.

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La recensione Vittorio Nistri Filippo Panichi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-01-12 10:05:05

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