Torba II 2025 - Industrial, Elettronica, Dark

Disco della settimana II precedente

Un disco di ricerca molto interessante, un viaggio che parte dall'oscurità elettronica derivata dal post-punk per arrivare in lande ambient desolate e scarne: la ricerca del silenzio è compiuta

Quello di Torba è un viaggio musicale all'insegna dell'esperimento. Torba nasce per mescolare i suoni che incontra sulla sua strada, che pesca dalle sue innumerevoli collaborazioni e progetti di appartenenza, per farne poi confluire un concentrato nel suo lavoro solista, denso e molto poco luminoso all'apparenza. I territori calpestati sono quelli molto noti dell'elettronica oscura, debitrice di una certa indole post punk, che crea paesaggi sonori, dalle sembianze extraterrestri, vastissimi e asfissianti alla vista, oltre che all'udito.

II è un disco che fa pensare prima di tutto al silenzio. Torba cerca di anestetizzare già da subito le orecchie di chi ascolta con una gamma di sonorità molto cupe, che osano sul confine rumore vero e proprio. Le tracce si sviluppano intorno ad uno schema molto regolare. L'intro rarefatta si fa da parte abbastanza presto, quando sopraggiunge il drop, momento apicale di techno vera e propria. Si tratta di una techno tribale, molto dritta nella sua struttura, che senza aver bisogno di troppe parole usa i moduli sonori come motore vitale.

La sensazione di silenzio vive di vita propria nella prima parte del disco - quella più convincente - perché Torba trasforma la sperimentazione in azzardo, e comprime i brani , lanciandoli in orbite quasi assordanti, facendo prevalere le sezioni ritmiche su tutto il resto. LIES è l'apice di questa crescita che asfissia. I bpm salgono all'improvviso, le danze che vengono evocate sono demoniache, e lasciano appena lo spazio necessario per passare dall'altro lato del pianeta, per iniziare una seconda parte che ha un'altra faccia.

Da CADUTA in poi tutto si fa più tenue e disteso, i toni marziali vengono alleggeriti, e l'immediatezza pulsante lascia il posto a momenti di note allungate, grandi riflessioni musicali dove la parola è definitivamente scomparsa. II si chiude dalle parti di un'ambient scarna e da viaggio, con pochi riff sintetici che si ripetono come fossero suonerie di cellulari dimenticati, sui fondali marini. La sperimentazione di Torba lo ha portato a smembrare la natura assillante del post-punk dei Bruuno, che ancora riecheggia all'inizio di questo suo secondo disco, per arrivare dove era difficile aspettarsi: la ricerca del silenzio è compiuta.

 

 

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La recensione II di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-01-10 09:31:00

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