Caldo. Il caldo trasversale e mutevole di giugno come porporina su sfondi verdissimi, atmosfera melodica su tappeti elettronici, tutto ben dosato, poprock all'italiana senza cime né stress. Tracce pulite da percorrere a piedi, senza scarpe, ché tanto imprevisto non ce n'è: ogni pezzo gira liscio tra effetti vocali alla Eiffel 65 e impostazione old school (penso a Nek&Co.), tentativi di elettrificare tessuti musicali prettamente sanremesi con batteria a volte fuori luogo. Ben confezionato, e ineccepibile nella qualità di registrazione, "Difetto di fabbrica" rimane come bloccato tra volontà di innovazione in technicolor e legami indissolubili con certa sonorità rispettabilissima ma stanca (vedi la cover di "Io voglio vivere" dei Nomadi). "L'ora dei giocattoli" è una hit da radio, il curriculum della band è ricco, il prodotto c'è, ma non va. Non si può masticare né assorbire, è solo portare il tempo in questo spazio caldo.
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La recensione Difetto di fabbrica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-06-14 00:00:00
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