Come persi a vagare senza meta nello spazio, a bordo di una stazione orbitante che annulla il peso dei ricordi più dolorosi. Come nuotare in una piscina di liquido amniotico, ogni bracciata è rigeneratrice di vita e le cicatrici si rimarginano. Come appena svegliati dal riverbero della neve che filtra dalla finestra la mattina presto, quando anche il buio ed il silenzio sono compagni di viaggio fidati. Nosound è tutto questo: insomma, stop-motion per tappeti mistici di tastiera, voce persa tra visioni e attimi di lucidità ormai distantissimi (quando ti accorgi che sei finalmente VIVO, non importa se ridi o se piangi), prima che arrivino gli squarci dolorosi della chitarra, confortevolmente insensibili alla David Gilmour.
Inutile negarlo, c'è del manierismo Pink Floyd negli oltre 60 minuti di questa curatissima autoproduzione a cura di Giancarlo Erra, ma pezzi come "sol29", "The Moment She Knew" o "In The White Air" trasformano la musica in quella tana in cui, prima o poi, teenager o trentenni che siamo, tutti ci rifugiamo: scusate se è poco.
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La recensione Sol29 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-05-09 00:00:00
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