C’è la luce abbacinante del sole d’agosto alle due del pomeriggio sulle case bianche del sud d’Italia già nelle prime note di Kalsa. C’è sensazione di pelle arsa ed energia di radici antiche. C’è la terra dura e secca che sa regalare i colori e i profumi inebrianti dei limoni e delle arance che subito attecchirono generosi nell’avamposto Trinacria all’epoca dei Saraceni. C’è una voce arcaica che racconta di storie millenarie e contemporanee. E tutto suona talmente adatto ai nostri giorni perché anche il futuro non manca.
Elettronica al servizio della cultura ancestrale. Fusione riuscita tra ieri, oggi e domani.
Sarà l’esperienza maturata con i Nidi D’Arac di Maurizio Catania, ideatore del progetto Unnaddarè, sarà la sua origine che urla anche se trapiantato nella capitale, questo lavoro d’esordio non è proprio da considerarsi un debutto, piuttosto un riappropriarsi d’istanze originarie e globalizzate insieme, ma non omologate. Così da creare possibilità di contatto col fuori con il linguaggio universale della musica.
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La recensione Kalsa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-07-31 00:00:00
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