"La polizia incrimina, Il Mago del Gelato assolve"
La perfetta colonna sonora di un film poliziottesco che non è mai stato girato. Chi ha nascosto quella sceneggiatura? Un produttore senza scrupoli? Un politico che ha trovato in quel copione troppe analogie con i suoi loschi affari extra-parlamentati? Un nome spunta più volte tra quelle pagine ingiallite dal fumo di sigaretta e ritrovate in un cassetto sotto uno spesso strato di polvere: Chi è Nicola Felpieri?
È questa la domanda che si pongono Il Mago del Gelato nel loro attesissimo primo album. A quasi un anno e mezzo di distanza dall’EP d’esordio Maledetta quella notte, i quattro Wonder Boys milanesi (accompagnati da un fidato ensemble di tre musicisti che li seguono durante i live) ritornano con un Long Play nel quale propongono la loro solita miscela accattivante ed eterogenea, presente nei loro lavori ed esibizioni sin dall’esordio, avvenuto poco più di tre anni fa.
Dieci pezzi dall’andamento cinematografico, frutto di un attento gioco di unioni e contrasti tra il jazz-funk strumentale à la Calibro 35, esotici ritmi afrobeat, la disco music degli anni ’70 e il Newpolitan Sound dei Nu Genea. Una policroma tavolozza sonora, in grado di riflettere nitidamente l’altrettanto eterogenea babele di etnie e culture incastonata tra le palazzine di via Padova, la strada di Milano dove il progetto Il Mago del Gelato è nato e cresciuto.
Riff di basso morbidi come il velluto, continui contrappunti emessi da un’infuocata sezione fiati e tessiture ritmiche nate sotto l’ombra di un baobab che si uniscono per servire la divinità alla quale il gruppo meneghino ha deciso di offrirsi anima e corpo: il groove.
Durante la mezz’ora attraverso la quale il loro primo disco si snoda, Il Mago del Gelato mettono in scena un vero e proprio copione di un film ambientato nella Milano degli anni 70. Una città perennemente invasa dalla nebbia, da pistole che gridano forte nel cuore della notte e da forze dell’ordine che brancolano nel buio.
Ed è proprio in questo contesto, offuscato da un pesante filtro color seppia, che si muovono le indagini di un fantomatico detective, tra molteplici cantonate (Depistaggio) e inseguimenti all’ombra della Madonnina (Granturismo) alla ricerca di un uomo, Nicola Felpieri, che sembra non avere intenzione di essere trovato. Peripezie che porteranno l’investigatore a raccogliere informazioni nei posti più malfamati del capoluogo lombardo, incontrando (Segreto) e finendo a letto con seducenti maîtresse francesi, che vendono l’amore una notte per volta (Tic Tac, cantata insieme a Mélanie Chedeville). Tutto questo mentre la moglie aspetta il suo ritorno a casa, restando all’oscuro delle fedifraghe notti di passione del marito (Controtempo, in cui fa capolino la voce di Venerus).
Riuscirà il nostro antieroe a trovare il bandolo di questa intricata matassa? Che fine ha fatto Nicola Felpieri? Sarà morto oppure fuggito senza lasciare traccia? O forse Nicola Felpieri è solo un’allucinazione frutto della mente di uno sbirro ormai logorato da troppi anni di lavoro passati tra le strade di una città sempre più violenta?
Un finale sospeso, che Il Mago del Gelato hanno voluto lasciare all’immaginazione di chi decide di immergersi nell’ascolto del loro fantastico album d’esordio. Magari la definitiva risoluzione di questo caso così intricato potrebbe avvenire sul palco del Mi Ami Festival 2025, dove la band milanese si esibirà il prossimo 24 maggio e che, guarda caso, sarà l’ultima tappa del tour promozionale di Chi è Nicola Felpieri? Chi lo sa? Non ci resta che attendere, perché sicuramente ne vedremo delle belle.
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La recensione Chi è Nicola Felpieri? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-03-27 13:20:24
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