ArinGroup L’Ottavaru 2006 - Cantautoriale, Folk, Country

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Quasi paura. Una sorta di riviviscenza vocale. Sì, perché appena comincia il cantato maschile il tuffo al cuore è repentino e non si può non fare i paragoni. La voce così simile a quella di Fabrizio De Andrè, con tutto quello che porta seco.

Radici nella musica popolare (il dialetto in quest’album è quello abruzzese) italiana, che rimbalza in Liguria, in Sardegna (per l’impegno idiomatico del cantautore genovese) si stabilizza nel Lazio, con la corrispondenza di musicali sensi al De Gregori della fine degli anni ’70 e dei primissimi ’80, con le sue cose importanti da dire anche si fosse trattato solo di una partita di calcio tra “mocciosi” o di un’amante di gatti.

Belli quindi e affezionabili certi brani (“Pocusale”, “L’Ottavaru”), più insicuri altri (“Matilde”) dove la perdita del riferimento grande rende i brani meno coesi.

Non si “vince in originalità” (cit.), ma la bella voce-bambina di Provvidenza regala una bella atmosfera ai due brani che chiudono il lavoro.

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La recensione L’Ottavaru di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-05-16 00:00:00

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