Un grido sommesso nella stanza vuota.
C’è una stanza, da qualche parte, con il soffitto basso e le pareti che trattengono parole non dette. È lì che si muove l’anima inquieta del nuovo singolo di Gio Ui: una creatura sonora sospesa tra la nostalgia e la ribellione, che guarda al pop degli anni ’90 con occhi nuovi, ma non per questo meno feriti.
Ceiling è un raffinato equilibrio tra fragilità e forza: le sfumature grunge — sferzanti come un ricordo improvviso — s’intrecciano a melodie pop avvolgenti, in un abbraccio ruvido ma sincero. Alanis Morissette echeggia nei graffi vocali, i Silverchair nei chiaroscuri elettrici, mentre le ombre poetiche di Tori Amos disegnano i bordi emotivi del brano.
Al centro di tutto, una figura dipinta di giallo: simbolo della luce che si cerca dopo il buio, della trasformazione silenziosa che avviene quando si è lontani da casa e da se stessi. È lei a guidarci tra le strofe, a suggerire che la malinconia non è una resa, ma una tappa necessaria per comprendere chi siamo quando tutto attorno cambia forma.
Il testo, scritto con una penna che conosce bene il peso dell’assenza, parla di alienazione metropolitana, di specchi che restituiscono immagini distorte, di strade affollate dove ci si sente invisibili. Ma nel ritornello — vibrante, liberatorio — si apre uno spiraglio, una crepa nel soffitto da cui filtra una luce gentile: la promessa, forse, che ritrovarsi è ancora possibile.
Gio Ui non offre risposte facili. Invita piuttosto a entrare in punta di piedi, a sedersi con sé stessi e ascoltare.
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La recensione Ceiling di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-04-09 07:18:05
COMMENTI (1)
Grazie 🖤🙏🏻 apprezzo molto questa recensione!