Un pezzo elettrorap e banger fino al midollo, per esorcizzare lo snervante logorio della vita moderna
Siete indecisi su quale traccia sparare a palla dallo stereo dell'auto per gasarvi con i vostri Fra prima di una serata in discoteca? Abbiamo la soluzione per voi e si chiama King Kong. No, non vi stiamo consigliando di aggiungere alla vostra compagnia uno scimmione alto 20 metri ma il nuovo singolo di Fritz, al secolo Leonardo Frezzotti, cantante originario di Macerata.
Oltre al lavoro in studio compiuto dal producer Emilio Munda - reduce da una serie di collaborazioni con gente del calibro di Eros Ramazzotti, Nina Zilli, Michele Bravi e Umberto Tozzi - il nuovo pezzo dell'artista marchigiano si avvale dell'apporto di Xonous, misterioso musicista di cui nessuno sa la vera identità.
Restando al di sotto della canonica durata di ascolto dei tre minuti, King Kong si muove all'interno di atmosfere squisitamente banger, dominate da una strumentale elettrorap in cui ogni tanto appaiono latineggianti (e sorprendentemente piacevoli) opalescenze reggaeton.
Tamarraggine urban filtrata attraverso i fumi, il sudore e le luci stroboscopiche di una dancefloor che scotta, con la quale Fritz e Xonous ci invitano a goderci ogni tanto qualche momento di stacco dal caos e dalla frenesia nella quale, volente o nolente, siamo immersi ogni giorno.
Sempre di corsa l'ansia è il capotreno
Mentre la vita mi scorre al finestrino
Passo il tempo a darmi colpe tipo Cluedo
Sono vittima del mio stesso veleno
Ho bisogno di una tregua per riprendermi
O di un genio della lampada come Aladdin
Cantano Fritz e Xonous nel loro nuovo singolo. Grazie all'unione tra sonorità coatte al punto giusto e punchline non proprio da premio Pulitzer ma capaci di svolgere egregiamente il proprio dovere, King Kong è un legittimo candidato per le nostre playlist Spotify più burine (ma che hanno anche dei difetti).
Un brano in grado, dietro la sua apparenza danzereccia e cafona, di darci una lezione molto importante: quando abbiamo la possibilità di divertirci, facciamolo al massimo delle nostre capacità, evitando di restare "fermi al palo" a guardare la vita scorrerci davanti agli occhi. Perché, quella stessa esistenza che noi spesso schiviamo o osserviamo in disparte, è una sola e non va sprecata. Tanto vale godersela fino in fondo.
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La recensione King Kong di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-04-20 00:14:25
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