Dopo aver letto la playlist avrei potuto aspettarmi un disco di classica fusion anni ’70, ma oramai ho preso l’abitudine: ‘sti musicisti emergenti italiani mi smentiscono quasi sempre, c’è chi cita gli Amon Duul e poi fa stoner rock e chi riprende i titoli di “The Wall” per poi fare Hip Hop. Questo EP che termina con la traccia “Weather Report” non fa eccezione, infatti è una delle cose più lontane da “Teen Town” che si possano immaginare.
“Neutrino” parte con un pad sintetico, tenuto su di una nota sola, medio bassa, fissa e modulata ogni tanto sul filtro per variare un po’. Se dopo un po’ partisse un arpeggio di chitarra, sarebbe il medley tra "Mammagamma" ed "Another brick in the wall" che andava tanto durante i primi anni ’80. Invece vanno aggiungendosi via via rumoretti a panneggio variabile, oscillatori con LFO a dente di sega sul pitch e campanellini in background. Il tutto evitando la vena architettonica che avrebbe reso l’opera un po’ più pop, preferendole un approccio più improvvisato e tendente alla non forma.
“Antiparticella" aggiunge qualcosa all’idea che tiene in piedi la title track: una lunga progressione armonica eseguita sfruttando un altro pad sintetico seguito da una parte ritmica più intelleggibile che inizia ad incastrarsi al resto dopo cinque minuti su nove.
L’opera evolve e conclude perpetrando la sua ascensione verso forme più complesse, arricchendosi di rumori, oscillatori, filtri passabanda con risonanza a stecca e distorsori, mantenendo prima il gusto per le lente sequenze di accordi ("Sarin"), progredendo con ritmiche più marcate poi ("Super-k-82-83") e raggiungendo infine la completa destrutturazione, ultima soglia dell’astrattismo con “Weather report”, traccia di chiusura di un Ep che potrebbe sembrare glitch ma che con gli Oval di Markus Popp non ha molto a che vedere, preferendo i richiami all’elettronica tedesca registrata vent’anni prima di "94 Diskont".
Non è musica per tutti, se avete provato ad ascoltare "Zeit" dei Tangerne Dream ed avete mollato dopo un minuto, lasciate perdere. Se non avete ascoltato "Zeit", avete tutto il tempo di farvi un viaggetto con Schulze e compagnia bella prima ancora di ipotizzare un ascolto di questo EP.
Se "Zeit" l’avete già in libreria e non vi siete ancora sfasciati i maroni, per prima cosa mandatemi una mail con il cellulare del vostro pusher, deve avere in cantina roba decisamente buona. POI ascoltate "Neutrino", disco non malvagio di per sé, ma aderente ad un’estetica decisamente esaurita.
Meglio un altro disco stile cavalieri cosmici che il nuovo di Amedeo Minghi, comunque.
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La recensione Neutrino di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-07-04 00:00:00
COMMENTI (1)
Fischietta. Era "ascesa", mica si sta parlando si Gesù Cristo.