Un ascolto distratto affretta giudizi e conferma pregiudizi. Subito a ricercare somiglianze o a considerare il tutto un genere troppo abusato. Basta un ascolto attento per rimangiarti la parola e per sostenere che “Naked to nothing” degli Allison Flower è un disco vero, genuino, suonato con passione. E’ un disco massiccio. Suonato bene caspita. E ogni pezzo ha un particolare che lo differenzia dagli altri, una tensione emotiva sempre nuova. Scariche eccellenti di batteria, basso e chitarra contraddistinguono un sound radicato nel grunge ma che guarda altrove. Alcune volte il cantato sembra ripetersi ma senza far perdere colpi al disco in continua ascesa fino all’ultima traccia. Si parte con grinta e si termina con altrettanta energia. Due pezzi più lenti accompagnati da una splendida voce femminile diversificano un lavoro scandito da battiti corposi. “Swimming into the unknow” picchia duro e prepotente per addolcirsi solo nel ritornello. “Worst delight” è un pillola zuccherata di emozioni in un mare di note irruenti ed esagitate. Una melodica “Time’s rail” mantiene la forza aggressiva che si sfoga con acidità in “Cosmic Safari”, con raffiche di basso e batteria vorticosi, e ancora in “Quicksand” dove si sentono maggiori influenze nu metal. “Amoeboid horizons” frulla ancora riff convulsi ed efficaci. “Perceive me” è un’amorevole soft song. Chiude potente “Vertical smile”. Applausi.
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La recensione Naked to nothing di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-07-10 00:00:00
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