Dino Fumaretto è una creazione di Elia Billoni. O forse il contrario. Dino Fumaretto ha creato Elia Billoni per avere qualcuno che lo potesse interpretare fedelmente e con partecipazione. È un pirandelliano personaggio in cerca d’autore. E attore. Nei testi si gioca allegramente una finzione scenica. Sono tutte piccole storie e chi sia il protagonista, tra Dino e Elia, non è importante. Protagonista lo diventa chiunque si metta all’ascolto. Le parole sono confessioni tanto intime da sembrare ovvie e comuni. “Perché m’hai lasciato” plasma la sconfitta d’amore,“non si possono trattare così le persone, abbandonarle senza cauzione”, e il tono deciso spinge a trasformare la riflessione personale in una sorta di massima.
Dino Fumaretto rappresenta qualcosa non facile da trovare. Il punto chiave del suo genere è non riuscire a limitarne gli estremi. Jazz e cantatoriale . Soul e rock d’autore. Questo è teatro in musica: da ascoltare e , soprattutto, da vedere. Lo spettacolo live lo potrebbe spingere ad essere considerato un Marco 'Morgan' Castoldi della nuova generazione. “Fuck the World” rivela il suo talento ritmico e fa intuire uno stile singolare fatto di continui saliscendi di scale e registri. È la parte mancante dei Quintorigo. Loro non hanno un pianoforte e nemmeno più una voce maschile. Se volessero una collaborazione questo eclettico mantovano sarebbe la scelta migliore.
Lo scopo è fare della libertà creativa il suo punto di forza. La scelta è rischiosa, come domare un cavallo selvaggio, ma il ragazzo ha il talento giusto per rimanere in sella con le redini in mano.
---
La recensione Buchi (2002-2006) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-01-11 00:00:00
COMMENTI