Radiovintage L’acquario 2007 - Rock, Pop

L’acquario precedente precedente

Una volta era il juke box. Bastava una moneta ed ecco liberarsi nell’aria la canzone che avrebbe fatto da giusto sfondo alla serata. Sopra questo armadio musicale stavano appese le fotografie al nero di seppia, che fanno tanto bel ricordo d’altri tempi. Con un poco di attenzione potreste scorgere cinque ragazzi in posa, pronti a venir fuori. Capelli ribelli, sguardo deciso di chi sa dove vuole arrivare, ma viso pulito che piace tanto alla mamma. Ci siamo, loro sono i Radiovintage.

Gli antichi romani dicevano nomen omen, il destino è nel nome. E il nome del gruppo siciliano non tradisce, basta guardare quella foto, anche solo di sfuggita, per assaporare un’atmosfera retrò. Nello stile e nella musica.

“L’acquario” è il primo singolo. L’intro è orecchiabile come le melodie anni Sessanta, poi qualcosa si rompe di colpo, un vetro va in frantumi e si balla al ritmo di rock’n roll. È la metafora della vita, quella reale. “Stiamo in un acquario e cerchiamo tutti quanti il mare”, perché alla perfezione ovattata dietro ad un vetro preferiamo andare alla scoperta di tutto quello che c’è la fuori. Questa è la morale, facile da condividere.

La formula vincente è la più semplice: far suonare gli strumenti e la voce. Poco spazio ai sintetizzatori che mal si addicono al gusto vintage. Se l’intero album seguirà questa linea, i Radiovintage hanno ingranato la marcia giusta per sapersi distinguere.

Nell’attesa, per chi abbia conservato un juke box, c’è un nuovo brano da aggiungere. La prima moneta la metto io.

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La recensione L’acquario di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-09-18 00:00:00

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