Una chitarra acustica per Milano, le luci che si abbassano, il microfono sistemato all'altezza giusta: massima concentrazione, occhi chiusi, un accordo che risuona e poi silenzio. Davide Vetere si mette a nudo così, aiutato dai ricami di un'altra sei corde, una voce decisa ma al tempo sottile, quegli acuti così carichi ed emotivi. Le parole che vogliono evocare quel senso di abbandono esistenziale che, ogni tanto, ci attanaglia un po' tutti: "Parole semplici per un significato difficile", scrive Davide sul sito, ma forse bisognerebbe cercare un registro meno strutturato per liberare definitivamente quel fluire di emozioni che, pur arrivando ancora ad intermittenza, ci indicano un autore sensibile che va incoraggiato.
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La recensione Promo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-10-16 00:00:00
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