Un luogo, una persona, un fatto possono trasformarsi in melodia qualora suscitino una forte suggestione in un abile musicista che li sappia tradurre in alchimia sonora; nulla di nuovo fin qui, ma quello che accade in questo album è davvero speciale. Fermatevi un minuto per leggere.
Dietro il nome di Corde Oblique si cela Riccardo Prencipe, fondatore degli ormai disciolti Lupercalia – band di culto all'interno della gothic culture - e storico dell'arte antica. In questo progetto l'artista napoletano continua il lavoro iniziato con i Lupercalia costruendo arie attraverso stilemi appartenenti al passato affiancato, però, da nuovi musicisti. “Volontà d'Arte” segue di un anno, “Respiri”, disco che ha inaugurato il suo nuovo cammino, e raccoglie pezzi ispirati a posti ricchi di storia come "Utrecht", "Cuma" o "Piazza Armerina" raccontandoli attraverso liriche evocative e suoni folk di ispirazione medioevale; le musiche sono composte con strumenti acustici, alcuni dei quali presi in prestito dal passato.
“Volontà d'Arte” si introduce suadente nel silenzio delle nostre camere con un aggraziato giro di chitarra classica su cui interviene morbida Caterina Pontrandolfo ad intonare il suo rifiuto contro un cantastorie e contro tutte le narrazioni del cantore che già conosce; una dopo l'altra le tracce del cd ci fanno ascoltare racconti di mondi lontani e affascinanti, come quello intenso ed elegante di Casertavecchia, fotografata immobile con i suoi cieli e i suoi abitanti, in "Casa Hirtae", creando in noi quel sentimento che la donna cercava di tener lontano e che può assomigliare a una dolce e struggente malinconia.
Non è un disco semplice, è un disco ricco: di studi, di citazioni, di collaborazioni, se suona leggero ed accogliente è merito della sapiente tecnica e dell'ottimo senso estetico di Riccardo. Una curiosità: la traccia numero sei, "Kaiowas", è una rivisitazione dell'omonimo pezzo dei Sepoltura.
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La recensione Volontà d'arte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-01-29 00:00:00
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