Vi faccio una domanda: secondo voi le case discografiche ci vogliono bene? Secondo me no! Ma non scrivo questo perché mi aspetto che facciano delle opere di solidarietà (già ci rapinano col prezzo dei dischi!), ma almeno che non mi spaccino come artista Francesca Toure’. A dirla tutta non dovrei neanche perder tempo a concentrarmi su questa prova d’esordio, ma spendo qualche parola per dirvi che i 50 (?), 80 (?), 100 (?) milioni investiti nell’ex vocalist dei Delta V sarebbero di certo andati a buon fine con operazioni commerciali, comunque, migliori - soprattutto perché non ho ancora visto un video che dia la notizia ‘vera’ dell’uscita di quest’album.
Ma prescindiamo dagli aspetti puramente ‘di mercato’ e proviamo a concentrarci su quest’ora di musica, alla fine talmente melensa da essere indigesta. Certo l’esordio solista di Francesca sarà difficile da dimenticare, non tanto per le qualità della sua proposta ma piuttosto per l’assoluta inutilità del suo cd. Perché, come previsto, i due produttori Maurizio Liguori e Riccardo Rinaldi (aggiungiamoci pure Luca Chiaravalli, forse il colpevole principe di quest’aborto!) pensano bene di costruire intorno alla voce della Tourè atmosfere che a suo tempo - e con classe aggiungiamo noi - fecero la fortuna della formula Delta V, grazie a due teste pensanti quali Carlo “Straker” Bertotti e Flavio “Foster” Ferri. Certo è vero che risulta fin troppo facile ripescare episodi (sonori, e non solo…) del passato, ma è altrettanto vicino alla verità il fatto che questo disco non dice nulla di nuovo e, soprattutto, non sorprende. Vada per il singolo estivo Hai lasciato un po’ di te, per la collaborazione simpatica con Elio & co. su Una lunga storia d’amore e per le divagazioni ‘trip-hop’ di Altair, ma tutto il resto è la solita solfa: la voce della Tourè e sotto i soliti suoni che, per carità… niente da dire, ma questo è pop che non dura neanche una stagione e che, dal vivo, ti farà venire sonno - siccome già lo stesso effetto lo produce il disco.
Non ne possiamo più di queste produzioni ultra-laccate che puzzano di ‘fregatura’ sin dal primo ascolto… e non ce ne voglia Francesca che, comunque, continua ad avere una bella voce, pur se ciò non basta a salvarla da una sonora bocciatura!
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La recensione La sfera di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-07-07 00:00:00
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