Stella Nera, la non-etichetta discografica anarchica, ripropone un debut album d'eccellenza. "Detriti", uscito nel 1993 e qui rimasterizzato e allungato con quattro brani dal vivo.
Formazione a cinque con i due frontman che oltre a cantare si cimentano anche col sax. La musica che suonano è un bizzarro hardcore con testi in italiano nello stile degli anni '90, attitudine vicina anche ad altre glorie nostrane come: Gronge, I Refuse It!, Teatro Quotidiano, Plasticost. Si sfiora il punk per arrivare a composizioni parecchio evolute come quelle dei soliti Naked City ("Western" n'è l'esempio più chiaro), i testi urlati con veemenza torturano l'ascoltatore. Una Band di sostanza con riff quadrati e sezione ritmica granitica ma che in ogni pezzo non dimentica una dose di violenza schizoide parecchio gradita. Stampo teatrale, il loro è un Punk cabaret innaffiato in litri di Cabernet. Band chiaramente politica: si parla di modelli di sfruttamento, lacerazione e sfacelo etico, di guerra, di lavoro e di poesia. Uno scritto/presentazione del 1993 di Stefano Giaccone, contenuto nel libretto, ne fa mirabilmente il punto. Bell'operazione per un disco certamente da recuperare, da riascoltare, da non dimenticare. La chitarra di Egle Sommacal, qui alla sua prima prova discografica, poi avrebbe marchiato a fuoco gli anni '90 con i Massimo Volume.
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La recensione Detriti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-02-06 00:00:00
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